Il primato italiano nell’Unione Europea in riferimento all’IG è in ballo con la riforma del sistema europeo delle denominazioni di origine. Sono 883 i prodotti riconosciuti tra alimentari e vini che sviluppano un valore di 19,3 miliardi di euro con il contributo di oltre 86mila operatori. Ad affermarlo è il presidente della Coldiretti Ettore Prandini relativamente all’approvazione da parte della plenaria del Parlamento Europeo della relazione sulla riforma delle Indicazioni geografiche (IG).
“Dalla difesa del sistema delle indicazioni geografiche europee dipende la lotta al falso Made in Italy alimentare che nel mondo vale oltre 120 miliardi di euro – afferma il numero uno di Coldiretti -. Il contrasto alle imitazioni aiuta la crescita di un sistema che oltre all’impatto economico ed occupazionale rappresenta un patrimonio culturale ed ambientale del Paese”.
Fondamentale è la volontà del Parlamento di indicare obbligatoriamente la provenienza in etichetta dei prodotti ad indicazione geografica protetta (IGP) al fine di proteggere i consumatori dai raggiri. Tuttavia è pure da rilevare l’emendamento di tutela anti-Prosek che chiarisce come menzioni tradizionali quali Prosek non possano essere registrate poiché identiche o evocative di nomi di Dop o Igp. “Un indirizzo significativo in attesa del pronunciamento definitivo sulla vertenza che oppone l’Italia alla Croazia da parte della Commissione” afferma Coldiretti.