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Uecoop, il 5% delle imprese valuta tagli al personale

Il 35% delle imprese valuta una riduzione del personale con un peggioramento delle conseguenze economiche dell`emergenza coronavirus. è quanto emerge dall’indagine dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su un campione di aziende a livello nazionale in riferimenti agli ultimi dati Istat sul lavoro a luglio che indicano la perdita di 556 mila posti di lavoro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

“Per questo – ha affermato Uecoop – la situazione dei contagi va tenuta sotto controllo per garantire la salute dei cittadini e per evitare i pesanti effetti economici di una ripresa della pandemia”. “I segnali che arrivano dai vari comparti sono molto preoccupanti – ha sottolineato Uecoop – in particolare in quelle realtà che offrono servizi: dalla logistica alla sicurezza, dall’assistenza socio sanitaria ai trasporti”. Come si evince dall’indagine, la riapertura delle attività produttive si verifica in uno scenario di grande incertezza sulla tenuta dei bilanci con il 28% delle imprese cooperative che già adesso denuncia crolli di fatturato mentre una fetta altrettanto importante di realtà attive nel sociale e nella produzione lavoro ha problemi di liquidità.

“In uno scenario drammatico come questo – ha commentato l’Unione – è necessario attivare al più presto il piano di rilancio con tutte le risorse disponibili incrementando i fondi statali per assicurare la liquidità a comuni, province e regioni e abbreviando ancora di più i tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione”.

“Per la competitività delle imprese e per la ripartenza del Paese è strategico anche alleggerire il carico burocratico che rallenta l’attività e quindi la reattività del sistema produttivo senza però prescindere da trasparenza, correttezza, rispetto delle regole e delle procedure con il 44% delle imprese cooperative che – ha concluso Uecoop – indica la burocrazia come uno dei freno alla propria attività”.