Qualora fosse possibile direi che andare oggi a farsi un esame di routine per la salute presso un’azienda ospedaliera siciliana potrebbe esse un giorno normale. Ma così non è.
A fronte di tanti, tantissimi competenti, empatici e professionali medici e paramedici che svolgono ogni giorno un lavoro straordinario, impegnativo e faticoso fisicamente e psicologicamente, ne esiste tanta altra alquanto significativa composta da personale scadente, svogliato, maleducato e pochissimo proattivo nella risoluzione dei problemi posti dai pazienti /cittadini.
Racconto il fatto. Prenoto un esame diagnostico alle 8.30 del mattino (per potermi recare al più presto al lavoro), ma diventa impossibile eseguirlo puntualmente. Perché? Intanto, perché l’ufficio ticket apre alle 8.30 e non alle 7.30 come dovrebbe. Poi perché la fila arrivava già alle 8.00 al n. 26, infine perché la lentezza nel pagare il ticket si sommava alle inefficienze sopra descritte.
Quindi 26 persone in attesa di pagare quanto dovuto concentrate in una sala alquanto ristretta, nel pieno rispetto delle norme anti covid! Ma la prima parte di questa penosa Odissea non si conclude qui, infatti, la prenotazione, pur mostrando il foglio della stessa, non risultava all’addetto all’accettazione. Così, dopo svariate rimostranze e proteste, alla fine il famoso esame è stato effettuato alle ore 10.00. Beh, se fossi il direttore generale o il direttore sanitario mi farei delle domande, magari proverei a circolare per la struttura nell’intento di valutare di persona le aree di miglioramento e le carenze da mettere a posto; farei anche dei test a campione al personale per comprenderne l’effettiva capacità di risposta al cittadino/paziente; attiverei dei corsi di formazione indispensabili per saper comunicare con i giusti modi e i corretti termini, per aiutare a risolvere problemi posti e saper informare con la dovuta sensibilità il paziente sulle sue condizioni di salute.
Ne abbiamo scritto più volte, abbiamo anche auspicato la nascita della figura professionale di un responsabile del malato che possa affiancarlo nell’intero percorso di cura fino alla guarigione.
Vorrei ad ogni costo una sanità efficiente e presente che dia risposte anche nei giorni festivi o nel weekend, che provveda a fare gli esami diagnostici richiesti dal reparto entro le 48 ore in base ad una scala di priorità concordata dal dirigente del reparto che lo richiede e da quello del reparto di diagnostica. Vorrei una sanità vicina alle persone poiché resta un segmento essenziale nella vita di ognuno. Vorrei che andare in ospedale diventasse un giorno normale in cui gli ostacoli fossero poco o niente, in cui si incontrasse gentilezza e garbo oltre alla dovuta professionalità, in cui ogni cosa andasse per come è previsto con la massima fluidità.
Ad ogni medico o infermiere che lavora com’è giusto che sia dico “Grazie, mille volte Grazie”, perché fare il proprio dovere in questa nostra sanità, non è banale né scontato, anzi è molto più duro che svolgerlo in un sistema in cui il dovere di ognuno è pari al dovere di tutti.