In Olanda tagliano diamanti, ma noi in Italia di cose che durano per sempre abbiamo Mastella, Clemente per gli amici, originario di Ceppaloni.
Come ogni fine anno si ripresenta come se fosse una strenna natalizia. Quando in televisione appare Clemente è come la pubblicità del panettone. Sta arrivando il Natale. È l’eterna voglia di centro, di buon senso provinciale, di “clemenza” da una politica confusa e divisiva.
Mentre impazza il concorso nazionale per cinquantenni che mette in premio il Quirinale il sindaco di Benevento fonda un partito. Ovviamente di Centro. Uno degli ultimi dioscuri della DC, fondatore insieme a Casini del CCD dopo la diaspora democristiana, profondo conoscitore di segnali politici ed oggi amministratore di una bella città campana dal nome beneagurante.
Ma non è solo lui ad aver voglia di moderatismo, di una politica meno gridata meno faziosa. Quello che non fa nascere un centro politico è ovviamente la legge elettorale che da anni ci fa basculare in un bipolarismo inefficiente ed inefficace.
Altre manovre stanno preparandosi nel centro dello schieramento politico dove razzolano Renzi e Calenda, Toti e Brugnaro, Mastella e Tabacci, Bonino e Della Vedova, ed i tantissimi fuoriusciti che abitano il gigantesco gruppo misto.
Ma Mastella è onestamente un fuoriclasse un Renato Zero del Carrozzone della politica, un fantasista dei finali di partita, la famosa zona Cesarini.
Lui con quella faccia paciosa, quella tintura per capelli rassicurante, quel parlare morbido e ironico, quel nome pacifico, rappresenta un modo di vedere le cose politiche che sa di compromesso.
Una parola desueta ma dal fascino antico di quando comunque le cose si facevano, si avversavano ma si facevano.
Oggi la nettezza delle opinioni, gli slogan apodittici, le dichiarazioni di guerra si sciolgono in un nulla cosmico in cui il paese annaspa tra un commissariamento e l’altro.
Ma per fortuna un Mastella è per sempre ed il Natale sta arrivando.
Così è se vi pare.
Gatto Silvestro