Palermo

Un progetto culturale ma dai risvolti sociali

PALERMO – Acquistato dalla Regione Siciliana il castello Maredolce venne affidato alla Soprintendenza che ne avviò il recupero, cercando di riportarlo alla sua conformazione originaria. L’antica peschiera ovviamente non esiste più, ma al suo posto vi era un agrumeto, del tutto abbandonato.
Proprio da qui è partito il recupero di Maredolce e la riconsegna alla città: è di pochi giorni fa, infatti, la firma della convenzione tra la Soprintendenza e un’associazione temporanea di imprese – Ats composta da Sosvile, Solidarietà, Sviluppo e Legalità, Libera…mente, e Ada, Associazione diritti degli anziani, che hanno risposto a una manifestazione d’interesse – a cui sono stati affidati in gestione per sei anni i sei ettari di terreno. L’idea è proprio quella di recuperare le aree verdi attorno al Castello, magari non proprio come ai tempi dei re normanni: ma rivitalizzare il mandarineto storico, riaprire i sentieri, piantumare i terreni, è ancora possibile. Insomma, far rinascere Maredolce, con una spinta sociale visto che il lavoro sarebbe portato avanti anche da giovani portatori di handicap e detenuti.