Il governo ha deciso di candidare la cucina italiana quale patrimonio dell’umanità Unesco per il 2023.
La decisione é arrivata su proposta dei ministri dell’Agricoltura e sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e della Cultura Gennaro Sangiuliano.
L’esecutivo ha voluto proporre la nostra cucina nella lista rappresentativa dei beni immateriali: oggi è arrivata l’approvazione all’unanimità della Commissione Nazionale.
Il dossier verrà trasmesso dal ministero degli Esteri all’Unesco e inizierà l’iter di valutazione. La decisione è attesa nel 2025. Un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali che, senza gerarchie, la identificano e la connotano: questa la definizione della cucina italiana.
Un mosaico di tradizioni che riflette la diversità bioculturale del Paese e si basa sul comune denominatore di concepire il momento della preparazione e del consumo del pasto come occasione di condivisione e di confronto.
Il dossier è stato scritto dal professore della Luiss, Pier Luigi Petrillo, che già in passato aveva curato le candidature all’Unesco di tanti elementi come la Dieta Mediterranea e i pizzaiuoli napoletani.