ROMA – C’è anche la Fondazione AC Milan tra gli oltre 70 enti sportivi – fra i quali comitati olimpici nazionali, federazioni sportive internazionali, associazioni nazionali, club, e organizzazioni della società civile attive nel mondo dello sport – che si sono impegnati ad assicurare opportunità in ambito sportivo ai giovani rifugiati. Lo hanno reso noto l’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati e il Comitato Olimpico Internazionale (Coi).
Riconoscendo il potere trasformatore dello sport, l’Unhcr ha lavorato a stretto contatto con l’Olympic Refuge Foundation (Orf) e con il Cio a questa iniziativa globale, in vista del primo Forum Globale sui Rifugiati che si terrà a Ginevra il 17 e il 18 dicembre 2019.
I tre impegni sottoscritti sono: promuovere e assicurare l’accesso di tutti i rifugiati, senza alcun tipo di distinzione, a strutture sportive sicure e inclusive; incrementare la disponibilità e l’accesso ad iniziative sportive organizzate o legate allo sport a favore di rifugiati e comunità di accoglienza, tenendo attivamente in considerazione età, genere, abilità personali, e altre esigenze legate alla diversità; promuovere e favorire l’accesso paritario e la partecipazione dei rifugiati a competizioni ed eventi sportivi ad ogni livello.
“Accogliamo con grande favore questi impegni importanti che dimostrano chiaramente come il mondo dello sport stia dalla parte dei rifugiati”, ha dichiarato Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati. “Questo sforzo, che è davvero collettivo e su scala mondiale, è fondamentale per promuovere programmi sportivi capaci di aiutare i giovani rifugiati ad acquisire fiducia in se stessi, migliorare salute fisica e mentale, scoprire il proprio potenziale e tornare a credere in un futuro migliore”.
Anche il presidente del Cio, Thomas Bach, che presenterà tali impegni per conto dei firmatari in occasione dell’imminente Forum Globale sui Rifugiati, ha accolto con favore il sostegno ricevuto. “Il Cio sostiene i rifugiati in tutto il mondo da molti anni grazie allo sport”, ha dichiarato Thomas Bach. “Più recentemente, insieme all’Unhcr, abbiamo creato l’Olympic Refuge Foundation. Da quest’esperienza abbiamo appreso che per i bambini e i giovani sradicati dalle guerre o dalle persecuzioni, lo sport rappresenta molto più di un’attività di svago”.
“Gli impegni che sottoscriviamo oggi riaffermano la dedizione di tutto il movimento sportivo e dei partner chiave – dai governi alle Ong – a fare la propria parte per sostenere i rifugiati. Mi fa piacere che oltre 70 organizzazioni facciano già parte di questa coalizione sportiva, e auspico che altre si uniscano a noi prima del Forum Globale sui Rifugiati”.
Il Global Compact sui Rifugiati, il quadro internazionale per il rafforzamento della cooperazione e della solidarietà a favore dei rifugiati e dei Paesi di accoglienza interessati, riconosce in modo specifico il contributo apportato dallo sport e dagli enti sportivi alla protezione e al benessere dei rifugiati e degli sfollati interni. Gli impegni assunti dal mondo dello sport, nonché gli altri contributi, saranno in evidenza in occasione dell’imminente Forum Globale sui Rifugiati.