Unicredit mette a segno risultati record. Nei 9 mesi l’utile netto è di 7,7 miliardi di euro, in rialzo del 16% rispetto al pari periodo dello scorso anno. Nel terzo trimestre l’utile è di 2,5 miliardi in rialzo dell’8% e sopra le stime che indicavano 2,2 miliardi. E’ il quindicesimo trimestre consecutivo di crescita. La crescita dei ricavi netti è del 2,6% anno su anno nel terzo trimestre, sostenuta da commissioni per 1,9 miliardi, in rialzo del 8,5% rispetto all’anno precedente grazie all’attività della clientela, e da un margine di interesse resiliente pari a 3,6 miliardi di euro.
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“Tutte le nostre regioni stanno contribuendo al nostro successo, beneficiando a loro volta della partecipazione ad un gruppo più ampio”, sottolinea il ceo di Unicredit, Andrea Orcel.
La banca ora inaugura “la nuova fase del piano” e “dopo il successo della nostra trasformazione, abbiamo ancora davanti – si legge nella nota sui conti – una crescita sostenibile di qualità”. Nel dettaglio della trimestrale il Cet1 ratio al 16,1% “è sostanzialmente invariato rispetto al trimestre precedente nonostante l’impatto degli investimenti strategici, grazie ad una generazione organica di capitale pari a 3,5 miliardi che fissa un altro record trimestrale”, aggiunge Orcel.
Il costi si sono ridotti ulteriormente nel terzo trimestre anno su anno, portando il rapporto costi/ricavi al di sotto del 37% nei 9 mesi E’ confermata l'”eccellente” qualità degli attivi con un costo del rischio pari a 15 punti base nel terzo trimestre mantenendo circa 1,7 miliardi di overlay (cuscinetto ndr).
L’accantonamento per la distribuzione nei 9 mesi è pari a 7,7 miliardi, ovvero il 100% dell’utile netto. L’acconto dividendo per cassa è di circa 1,4 miliardi, ovvero 92,61 euro/cent dividendo per azione, in aggiunta al riacquisto di azioni proprie di circa 1,7 miliardi già in fase di esecuzione, entrambi a valere sui risultati del 2024. In merito alle esposizioni sovrane detenute dal gruppo al 30 settembre 2024, il valore di bilancio delle esposizioni della specie rappresentate da ‘titoli di debito’ ammonta a 117.779 milioni di euro (di cui 113.441 milioni classificati nel portafoglio bancario), oltre iI 77% del quale concentrato su otto Paesi. L’Italia, con 42.096 milioni, rappresenta una quota pari a circa il 36% del totale.
“Unicredit e Commerzbank sono altamente complementari” in Germania, “con bassi rischi di concentrazione, e una potenziale combinazione potrebbe aumentare il livello di servizio”. Lo scrive Unicredit nelle slide predisposte per la call con gli analisti. La quota di mercato corporate è al 4,7% per Commerzbank contro il 4,3% di UniCredit. I prestiti Mittlestand sono a 60 miliardi di euro per il gruppo tedesco contro i 55 miliardi di euro della banca italiana.