“È un momento importante, c’è un gruppo di lavoro che già da nove mesi sta lavorando al documento che delinea la visione futura del nostro ateneo, al quale tutti possono ancora contribuire inviando suggerimenti e osservazioni all’indirizzo mail pianostrategico@unict.it, prima che venga sottoposto alla valutazione degli organi di governo collegiali”.
Queste le parole del rettore dell’Ateneo di Catania, Francesco Priolo, al termine della riunione sulla presentazione della bozza del nuovo Piano strategico dell’Università per gli anni 2022-2026. Un documento, che negli intenti dei vertici propende a realizzare un ateneo inclusivo e attento ai più deboli, tecnologicamente avanzato, sempre più transnazionale e attento ai temi della sostenibilità. La bozza è stata presentata alla comunità universitaria tramite la piattaforma telematica MSTeams.
“Abbiamo voluto dare alla nostra istituzione didattica e scientifica un respiro quinquennale, nella linea dei migliori atenei italiani, un piano che definirà degli obiettivi chiari, precisi, anche ambiziosi. Ma non sarà un libro dei sogni – puntualizza il rettore -, bensì una check list di tutto ciò che siamo in grado di fare e realizzare per migliorare le nostre performance nei settori della didattica, della ricerca, della terza missione. Obiettivi che i singoli dipartimenti potranno successivamente declinare nell’ambito delle rispettive programmazioni”.
“Dobbiamo rendere i nostri corsi di laurea ancora più attrattivi – ha proseguito Priolo – per arginare la fuga di molti giovani verso gli atenei del Centro-Nord e pensare a nuove modalità per quei corsi di studio che sono già molto attrattivi ma in termini quantitativi non riescono a soddisfare la richiesta del territorio”.
Il rettore ha anche aggiunto che bisogna spingere per incentivare la dimensione internazionale, sfruttando l’entusiasmo e le opportunità che derivano dalla partecipazione all’alleanza internazionale Eunice: “Abbiamo – ha detto – nove corsi di studio in lingua inglese, ma dobbiamo attivarne ancora di più, così come, tramite specifiche misure di edilizia universitaria, dobbiamo accrescere la disponibilità di aule e laboratori, attraverso il recupero e la ristrutturazione di edifici storici e di strutture preesistenti, e realizzare nuovi posti letto, di accoglienza e di foresteria da affidare alla gestione dell’Ersu.
I traguardi ‘trasversali’ legati all’innovazione e alla transizione digitale saranno inoltre fondamentali per gestire in maniera efficiente tutte le attività, proiettando l’amministrazione nel futuro e sperimentando nuove forme di didattica innovativa”.
Giuseppe Bonaccorsi