Ringrazio innanzitutto il direttore Tregua per aver offerto al nostro Ateneo questo spazio e la possibilità di far sentire, con cadenza periodica, la voce dell’Università di Catania su alcuni temi specifici. Ho il piacere di inaugurare oggi questa rubrica periodica, che abbiamo voluto simbolicamente intitolare “Piazza Università”, parlando di didattica e di studenti.
“Piazza Università” è un titolo che ci consente, nell’immaginario cittadino, di identificare l’Ateneo e le sue attività con il luogo fisico in cui sorge, per sottolineare l’importanza di un rapporto “impegnato” tra accademia e città, tra Università e territorio. Al tempo stesso, esso ci parla di un’Università che non sia chiusa nel Palazzo, ma trasparente e accessibile, aperta al dialogo, alla partecipazione, al confronto, come avviene in una piazza, luogo pubblico per eccellenza. Con questa rubrica, l’Università vuole quindi raccontarsi. E la piazza è l’Università di Catania.
Parlare di didattica e di studenti, in questo periodo, è certamente difficile. Ma questa è la nostra sfida principale, la cifra del nostro impegno quotidiano. UniCT non rinuncerà mai a considerare la didattica in presenza come il valore aggiunto della formazione universitaria, la sua essenza fondativa. Il rapporto tra docenti e studenti, lo scambio anche affettivo tra i discenti, il confronto fra le generazioni, sono tutti elementi indispensabili per la crescita culturale e scientifica e per la formazione dei futuri cittadini, attori maturi nella vita della Repubblica.
La pandemia ci ha imposto di guardare innanzitutto alla salute della nostra comunità, dandoci però lo stimolo per innovare con un sistema di didattica a distanza che si è rivelato efficace e molto apprezzato, tra i migliori a livello nazionale. Siamo stati chiaramente premiati per questo, aumentando sensibilmente il numero degli iscritti. Questo dato positivo, però, non ci ha appagati. Ci ha responsabilizzato ulteriormente.
La nostra priorità è stata non lasciare nessuno indietro. Ci siamo riusciti e lo confermano i dati sul numero di laureati negli ultimi mesi. Ora, pur tenendo sempre in conto il mutevole quadro epidemiologico, siamo in grado di tornare a una modalità ‘mista’, aprendo nuovamente le nostre aule e i laboratori a un numero contingentato di studenti.
Dal 1° marzo scorso, hanno preso il via le attività didattiche del secondo semestre, che ripristinano le diverse opzioni di frequenza già utilizzate nel primo semestre prima del blocco di novembre. Le lezioni potranno essere frequentate in presenza, con prenotazione telematica del posto in aula, oppure a distanza in diretta streaming o ancora in differita, rivedendo la registrazione della lezione ‘on demand’. E sono ripartiti in presenza, seppur in condizioni di sicurezza, anche i laboratori didattici e i tirocini, mentre esami e lauree rimangono per il momento a distanza.
Per questo abbiamo destinato quasi 500 pc in comodato d’uso gratuito per iscritti al primo anno, per incentivare ulteriormente la frequenza da remoto delle lezioni al fine di contemperare il principio fondamentale della tutela della salute con l’esigenza di preservare la qualità dei percorsi formativi di chi sta pagando il prezzo più alto della condizione in cui ci troviamo ormai da un anno: i nostri studenti e le nostre studentesse.
Francesco Priolo
Magnifico Rettore Università di Catania