Pezzi di Pizzo

Un’Isola di Centro—destra

La Sicilia si conferma un’isola di Centro, trattino trattino, destra. Mentre alle politiche il primo partito nell’isola è stato il movimento 5 stelle, seguito dalla Meloni, alle elezioni regionali il centrodestra, più centro che destra, ha convinto il 50% dell’elettorato.

Il candidato Schifani ha avuto un voto minore, poco sopra il 40, della sua coalizione, ma superiore al candidato vincente della scorsa elezione.

Qui ha giocato l’effetto sorpresa, solo per alcuni, De Luca che si piazza secondo al 23 %, rappresentando un monito, se qualcuno ascolta, alla voglia di cambiamento ed all’insofferenza esistente nell’isola.

Cateno De Luca, che piazza in Parlamento nazionale anche una senatrice ed un deputato, è fenomeno da studiare nelle scuole di politologia e comunicazione. Rappresenta l’identità, anche caprina, quindi dotata di corna di resistenza, rispetto agli effetti di una globalizzazione che vuole appiattire tutto secondo schemi definiti altrove.

Quasi appaiati sono la Chinnici e Di Paola.

Se per il PD il risultato va molto oltre la delusione, con code di inevitabile scontro interno, per i 5 stelle il dato è lapalissiano. Sono stati il primo partito in Sicilia alle nazionali e dimezzano i voti alle regionali. Il perché è chiaro, sono il partito percepito dai siciliani come il partito del RdC e basta, pertanto la metà di loro, presumibilmente i percettori del reddito di sono andati a scambiare, si spera legittimamente, con altri richiedenti il voto il loro sostegno per le regionali.

Quindi, il reddito di cittadinanza forse non libera le coscienze, e il quadro che ne esce è di un rafforzamento di una Sicilia assistenziale e clientelare, anche se cambiano i padroni delle clientele, e le stesse diventano legali seppur immorali.

La sorpresa, rispetto al resto d’Italia, è che i siciliani sono ancora glocal, siamo antichi, qui il Centro esiste e resiste.

La coppia Cuffaro e Lombardo, andati temerariamente separati al voto, supera abbondantemente la soglia di sbarramento, e avranno ruoli determinanti. Se poi si aggiunge a questi la lista dei moderati di Forza Italia, che nell’Isola è ancora forte, ed anche quella della lega democristiana in salsa sicula, si capisce che qui la destra è sicuramente arrivata, ma lo scoglio centrista ha arginato abbondantemente il mare, direbbe Mogol.

Schifani ha una grande, che non vuol dire solida, maggioranza. Dovrà mediare e cucire, sopire e usare l’arte del compromesso, ma deve stare attento anche ai tempi perché le urgenze, i problemi rinviati, i nodi gordiani sono arrivati tutti al pettine.

Cosi è se vi pare.

Giovanni Pizzo