ROMA – “Siamo preoccupati e impegnati. Dobbiamo dare risposte concrete. Non possiamo perdere iscritti all’università, questa sarebbe una sconfitta. La formula che partirà a settembre sarà ibrida, lezioni in aula, gruppi e lezioni a distanza dove ci sono affollamenti molto alti. Abbiamo già messo in campo una serie di iniziative concrete. Abbiamo preso dei provvedimenti: l’abbattimento delle tasse per redditi fino a 20 mila euro, poi una riduzione sostanziosa delle tasse per i redditi tra 20 mila e 30 mila euro, agevolazioni per categorie che hanno perso reddito improvvisamente durante la crisi. Il 50 percento degli studenti o non pagherà le tasse o le pagherà in maniera ridotta. Insomma un intervento molto importate”. Così Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della Ricerca, in un’intervista su Rai Radio1 a Radio anch’io, condotto da Giorgio Zanchini.
“La media del costo delle tasse italiane è di 900 euro. Ci sono sostanzialmente due modelli, quello anglosassone dove si paga molto e quello continentale dove si paga molto poco. Le tasse sono sicuramente un costo ma il costo più grande è quello che ci sta intorno. Il sistema italiano è deficitario nei servizi, servono borse di studio, dobbiamo investire sul welfare”. – ha continuato il ministro dell’Università e della Ricerca –
“Abbiamo bisogno di più laureati nelle aree scientifiche perché questi settori richiedono più forza lavoro. Il mondo del lavoro italiano ha sempre premiato poco il titolo di studio, dovremmo avere un sistema lavoro che premi le competenze. Dovremmo partire dalle competenze per avere un paese più competitivo. Possiamo farlo, dobbiamo solo volerlo fare”, ha concluso il ministro.