Le iscrizioni alle università si avvicinano, in alcune sono già partite e un ottimo strumento che può aiutare nell’orientamento alla scelta è l’annuale report realizzato da Censis sui migliori atenei del Paese.
La classificazione è suddivisa secondo vari criteri come il numero di iscritti, università statali (c.d. pubbliche) e non statali, borse, servizi e così via. Oggi è un bel giorno per Palermo, ma per la Sicilia tutta in realtà, perché l’Università del capoluogo siciliano ha battuto innanzitutto, conquistando una posizione in più, uno dei mega atenei italiani come quello di Torino, ma inoltre è la prima università del Sud Italia.
Tra l’altro, l’ateneo di Palermo si trova nelle posizioni alte della classifica in quasi tutte le categorie dell’indagine: “borse”; “comunicazione e servizi digitali” (al primo posto, battendo Bologna); “internazionalizzazione”; “servizi”; “strutture” (al terzo posto, dopo Bologna e Padova); tuttavia ne risente ancora un po’ in occupabilità.
Altri lati positivi da precisare sono il sesto posto su trenta atenei per le discipline riguardanti l’Economia, così come per Ingegneria e Architettura, Politico-Sociale e Comunicazione; primo per Scienze motorie e sportive (posizioni valide per le biennali, cioè i corsi di laurea magistrale. La situazione cambia un po’ per le triennali, ma non di tantissimo).
Il rettore dell’Università degli Studi di Palermo ha espresso la sua soddisfazione tramite una nota che si legge dal sito ufficiale dell’ateneo: “L’analisi del Censis certifica ulteriormente la crescita del nostro Ateneo attestandone la competitività a livello nazionale La classifica 2023 dei mega Atenei, quelli che hanno oltre 40 mila iscritti, evidenzia per UniPa una crescita nel punteggio medio complessivo (83) che conferma sia il primo posto tra le Università del Sud Italia, sia la settima posizione nazionale. Sono inoltre da sottolineare i risultati positivi ottenuti nell’indicatore “Borse”, in crescita di ben dieci punti a riprova dell’impegno profuso sul fronte del diritto allo studio e dei rinnovati rapporti con l’Ente regionale, e nell’indicatore “Strutture” che vede premiati gli interventi realizzati per il miglioramento delle sedi universitarie in ottica sostenibile e tecnologicamente all’avanguardia”.
“Il nostro è l’unico mega Ateneo del Sud Italia ad avere fatto registrare una netta crescita delle matricole e del numero totale di studenti rispetto allo scorso anno, dato che consolida UniPa come uno dei più importanti poli di formazione del Mediterraneo. Questa crescita mette in luce il cambio di passo messo in atto su diversi fattori come la didattica, l’innovazione e gli spazi. Continuiamo a lavorare con grande impegno per favorire l’occupabilità dei nostri laureati, indicatore che seppure in crescita di tre punti risente delle difficoltà economiche del territorio, a partire da un’offerta formativa di eccellenza collegata al mondo del lavoro e pensata insieme a numerose aziende che hanno scelto UniPa per investire sui giovani, sul loro presente di studio e formazione e sul loro futuro professionale qualificato”.
Dai grandi risultati ricevuti dall’Università degli Studi di Palermo, la situazione si fa diversa per Catania e Messina. L’ateneo della seconda città appena citata rientra fra i “Grandi atenei statali” che vanno dai 20.000 ai 40.000 iscritti e ha conquistato il sedicesimo posto, superando Catania.
Per il settore “comunicazione e servizi digitali” l’Università degli Studi di Messina è al secondo posto. Invece, per quanto concerne le “borse” vantano un dodicesimo e tredicesimo posto, rispettivamente Messina e poi Catania.
Prendendo in considerazione la classifica per lauree triennali, Messina batte Palermo nelle discipline Agrario-forestale e Veterinario, Catania è sopra Palermo per Educazione e Formazione e ancora l’ateneo messinese è sopra il capoluogo siciliano per le discipline Politico-Sociale e Comunicazione.
A livello di classifica generale tra le università del Sud Italia Messina e Catania rimangono dietro, oltre che a Palermo, anche a Napoli, Calabria e Salerno.