Sembra essere ad una svolta il caso dell’omicidio di Alessio Cini, il 57enne di Prato residente ad Agliana in provincia di Pistoia trovato carbonizzato, lunedì 8 gennaio 2024, nel giardino della sua villetta. A rinvenire il cadavere la figlia adolescente. A disporre il fermo del cognato, Daniele Maiorino, 58enne suo vicino di casa, è stata la Procura.
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Stando a una prima ricostruzione, il delitto sarebbe stato pianificato per entrare in possesso dell’eredità del cognato. Per Maiorino dunque l’accusa è di omicidio volontario. L’aggravante è data dal vincolo di parentela con la vittima e dall’aver agito con sevizie e crudeltà. Eseguito dai carabinieri della sezione operativa della compagnia di Pistoia il decreto di fermo in carcere. Feroce l’esecuzione, che ha visto Maiorino colpire più volte il malcapitato con una spranga alla testa e al torace per poi dare fuoco al corpo. A fare chiarezza sulla motivazione di tanta crudeltà sono le indagini patrimoniali. In un comunicato il procuratore spiega che “il probabile movente al gesto delittuoso è rinvenibile in una situazione reddituale difficile per l’indagato, ed in una aspettativa ereditaria che dalla morte di Alessio Cini sarebbe derivata e di cui avrebbe potuto indirettamente beneficiare”.