Cultura

Quell’“Uomo quantico” nella Valle dei Templi

AGRIGENTO – Sono stati oltre 270 mila i visitatori entrati alla Valle dei Templi da fine luglio all’inizio del mese di gennaio, scoprendo le opere del veneziano Gianfranco Meggiato.

La mostra “L’uomo quantico, non c’è futuro senza memoria”, curata da Daniela Brignone e organizzata da MondoMostre, si è conclusa da pochi giorni ed è stata un enorme successo, ancor più se lo si legge alla luce del momento difficilissimo che sta attraversando il mondo dell’arte in piena pandemia.

Tredici sculture monumentali, quattro pensate per la Valle dei Templi ed esposte al pubblico per la prima volta – Lo specchio dell’Assoluto che ha aperto l’intero percorso davanti al tempio di Giunone; Uomo quantico che ha dato il titolo alla personale e è stata collocata davanti al Tempio della Concordia; Sfera Aquarius e Quanto di luce, entrambe posizionate davanti al tempio di Zeus – dando vita a un colloquio formale con il sito archeologico con cui è stato cercato un punto di incontro e contatto.

Gianfranco Meggiato ha creato un dialogo limpido, profondo, delicato e magnetico che attraversa spazio e tempo e si ricollega all’uomo e alla sua creatività. “Una mostra visionaria – ha commentato l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Alberto Samonà – che ha fatto dialogare le testimonianze di un grande passato con lo sguardo introspettivo di opere futuristiche”.

Dal canto suo, Meggiato ha voluto ringraziare per il successo ottenuto l’assessore Samonà e il direttore del Parco archeologico della Valle dei Templi, Roberto Sciarratta, gli organizzatori, la curatrice, le guide, “ma soprattutto i visitatori, così straordinariamente numerosi, interessati, incuriositi, desiderosi di comprendere il significato delle opere e il loro rapporto con il sito”.