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Ursula von der Leyen rieletta presidente della Commissione europea e la politica si divide

Ursula von der Leyen è stata rieletta presidente della Commissione Europea con 401 voti favorevoli, 284 contrari, 15 astensioni e 7 schede nulle. Lo ha annunciato la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, a Strasburgo.

Hanno votato complessivamente 707 eurodeputati su 719 presenti in aula (assente per problemi giuridici l’eurodeputato indipendentista catalano Toni Comin). I voti necessari per la maggioranza erano 360.

Ursula von der Leyen rieletta presidente della Commissione Ue

La presidente della Commissione Europea, quindi, avrà un secondo mandato. “Altri 5 anni. Non so nemmeno da dove iniziare per esprimere quanto sono grata per la fiducia dei membri del Parlamento europeo che mi hanno votata”, questa la prima nota ufficiale di Ursula von der Leyen sui social.

Come hanno votato i partiti italiani? Contrari alla rielezione Sinistra Italiana, il Movimento 5 Stelle, la Lega e (dopo un po’ di dubbi) Fratelli d’Italia. Il “sì”, invece, è arrivato da Forza Italia, PD e Verdi.

Le reazioni

Tra i primi a congratularsi con Ursula von der Leyen, rieletta presidente della Commissione europea, c’è la presidente della Bce Christine Lagarde. Quest’ultima, però, riferisce l’attenzione “alle proposte annunciate” ma anche all’attuazione delle nuove regole del Patto di stabilità e di crescita concordate e sulle linee guida per i bilanci 2025 con un “forte sostegno ai principi di disciplina fiscale che tutti hanno accettato di rispettare”.

Contrastanti, invece, i pareri della politica italiana. Le destre – la Lega in particolare – si dicono scontente di un risultato che sembra andare in contrasto con l’avanzata delle destre registrata in molti Paesi europei, compresi Francia e Austria.

“Con la complicità dell’ennesimo inciucio, eletta Ursula Von der Leyen a capo della Commissione europea. Un altro schiaffo a colpi di nuove tasse green, sbarchi e guerra, contro il voto di milioni di cittadini che chiedevano un cambiamento netto a Bruxelles. La Lega ha votato NO e, insieme ai Patrioti (terzo gruppo all’Europarlamento) non starà a guardare, difendendo a tutti i costi la sicurezza, il lavoro e l’orgoglio degli italiani”, scrive il leader della Lega Matteo Salvini.

Di avviso diverso “Noi Moderati”, “Forza Italia” e altri partiti del PPE (Partito Popolare Europeo). Il siciliano Marco Falcone, per esempio, ha commentato: “Congratulazioni alla rieletta presidente della Commissione Europea Ursula Ursula Von der Leyen. Felici di aver lavorato, come Ppe e delegazione di Forza Italia, per garantire altri cinque anni di impegno per la centralità del nostro continente nel mondo. Abbiamo potuto ascoltare e condividere delle dichiarazioni programmatiche improntate all’equilibrio e ai valori dell’integrazione Ue. Molto positiva, inoltre, l’apertura su un nuovo slancio alle politiche del Mediterraneo, con la programmata nomina di un Commissario ad hoc che lavori per favorire la stabilità economica e sociale dell’area. Ciò andrà nell’interesse dell’Italia e delle Regioni del Sud. Lavoreremo per difendere la libertà, promuovere dialogo e investimenti nella solidarietà fra popoli e nazioni”.

Gli eurodeputati del PD, infine, commentano: “Abbiamo deciso di sostenere Ursula von der Leyen alla Presidenza della Commissione Europea, riconfermandola per un secondo mandato. Il suo discorso in aula questa mattina va nella direzione da noi auspicata: von der Leyen non collaborerà con la destra. Abbiamo ascoltato un forte e determinato impegno a portare avanti l’agenda per il clima e il Green Deal Europeo, a completare l’Unione Europea della Salute e a rafforzare una politica di coesione che metta al centro le Regioni. Ma anche un forte impegno sul fronte dei diritti, che comprende un aggiornamento della strategia LGBTIQ e per l’uguaglianza di genere, una nuova strategia dell’UE contro la povertà e un nuovo Piano europeo per gli alloggi accessibili”.

“Sul versante degli affari esteri, abbiamo apprezzato le sue parole per un immediato cessate il fuoco Gaza e la necessità di portare avanti il lavoro sulla soluzione ‘due popoli due stati’. Approfondiremo insieme i punti del suo programma che richiedono impegni più specifici, a partire dal tema migrazione su cui rigetteremo un approccio securitario, privo delle garanzie sui diritti umani. Buon lavoro”.

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