PALERMO – Con l’arrivo dei primi freddi è già tempo di accendere i riscaldamenti. A tal proposito, al fine di salvaguardare l’ambiente ed evitare costi salati in bolletta, Enea propone un utile decalogo di regole pratiche volte a rendere al meglio l’accensione degli impianti senza inutili sprechi e possibili sanzioni.
La legge n. 10/1991 e del Dpr n. 412/1993 ha suddiviso l’Italia in fasce climatiche, al di là delle singole deroghe regionali decise a stagione in corso, fissando il monte ore giornaliero e i mesi dell’anno in cui i riscaldamenti possono restare accesi.
Nello specifico, la Sicilia è compresa tra la Zona A e B. La prima include Sud e Isole, vale a dire quei comuni con gradi-giorno inferiori a 600 (Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle). In questa fascia, i termosifoni si accendono per legge dal primo dicembre al 15 marzo per sei ore al giorno. Nella Zona B sono incluse le province di Agrigento, Catania, Messina, Palermo, Siracusa e Trapani. Comuni con gradi-giorno tra 600 e 900. Anche per la zona B il semaforo verde per l’accensione dei termosifoni scatta il primo dicembre, per otto ore al giorno, con durata fino al 31 marzo.
Di seguito adesso scopriamo quali sono le regole che Enea ha messo nero su bianco a disposizione dei consumatori.
Manutenzione degli impianti
Questa è la regola principale, sia per motivi di sicurezza sia per evitare sanzioni: un impianto ben regolato e ben manutenuto consuma e inquina meno. Chi non effettua la manutenzione del proprio impianto rischia una multa fino a 500 euro, secondo quanto stabilito dalnDPR 74/2013.
Controllare la temperatura dell’ambiente
La normativa consente una temperatura compresa tra i 20 e i 22 gradi, ma 19° sono più che sufficienti a garantire il tepore necessario. In più ogni grado abbassato vuol dire un risparmio dal 5 al 10% sui consumi di combustibile.
Attenzione alle ore di accensione
Il calore che le strutture accumulano quando l’impianto è in funzione garantisce un sufficiente grado di comfort anche nel periodo di spegnimento, rendendo del tutto inutile l’accensione per tutta la durata del giorno dell’impianto termico.
Pannelli riflettenti tra muro e termosifone
Una soluzione semplice ma molto efficace per ridurre le dispersioni di calore, soprattutto nei casi in cui il calorifero è incassato nella parete riducendone spessore e grado di isolamento.
Schermare le finestre durante la notte
Chiudendo persiane e tapparelle o collocando tende pesanti, infatti, si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.
Evitare ostacoli davanti e sopra i termosifoni
Posizionare tende o mobili davanti ai termosifoni ostacola la diffusione del calore verso l’ambiente ed è fonte di sprechi.
Disporre un check-up della casa
Chiedere a un tecnico di effettuare una diagnosi energetica dell’edificio è importante per valutare lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione. Inoltre grazie a misure come l’ecobonus, che consente di detrarre dalle imposte Irpef o Ires dal 50 all’85% delle spese sostenute a seconda della complessità dell’intervento, o come il superbonus, con cui l’aliquota di detrazione sale al 110%, sarà possibile abbattere i costi per il riscaldamento anche fino al 40%.
Scegliere impianti e soluzioni tecnologiche innovative
È opportuno valutare la possibilità di sostituire il vecchio generatore di calore con uno a condensazione o con pompa di calore ad alta efficienza.
Installare le valvole termostatiche
Queste apparecchiature (obbligatorie per legge nei condomini) servono a regolare il flusso dell’acqua calda nei termosifoni, consentendo di non superare la temperatura impostata per il riscaldamento degli ambienti e di ridurre i consumi fino al 20%.