ERICE (TP) – L’Amministrazione comunale ericina ha approvato il regolamento che disciplina l’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata, facenti parte del patrimonio indisponibile del comune.
Gli undici consiglieri presenti hanno votato all’unanimità la linea adottata. Nel dettaglio, è stata prevista la possibilità di utilizzare i beni confiscati, che sono stati trasferiti alla città di Erice, per finalità istituzionali, sociali, di lucro e di emergenza abitativa.
Entrando nello specifico, i beni immobili facenti parte del patrimonio indisponibile dell’Ente, che non sono destinati dalla Giunta Municipale a finalità istituzionali, saranno prioritariamente concessi per finalità sociali.
Solamente i beni, che non possono essere utilizzati per finalità istituzionali e sociali, possono essere adoperati o per emergenza abitativa o per finalità di lucro purché, in quest’ultimo caso, i proventi siano reimpiegati dall’Ente per finalità sociali e nei termini individuati dal consiglio comunale. La procedura prevede, inoltre, che, a seguito della consegna del bene al Comune, sia il responsabile del settore competente, individuato dal regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi, ad avviare la procedura per l’affidamento del medesimo bene. Ovviamente, in primis ci sarà la delibera di Giunta che si pronuncerà preventivamente sui criteri per l’assegnazione, mediante un avviso pubblico.
“Esprimo soddisfazione per l’approvazione del regolamento – ha commentato l’assessore Patrizia Baiata – voluto fortemente dalla nostra amministrazione, perché adesso abbiamo uno strumento che disciplina in maniera organica le modalità di utilizzo dei beni confiscati alla criminalità, ed in tal senso voglio ringraziare l’aula per la sensibilità dimostrata”.
Tanti gli immobili una volta di proprietà della mala vita organizzata. Adesso potranno essere finalmente utilizzati per la collettività. Quelle parenti, rappresentanti le stanze del potere, del successo criminale, degli abusi, delle violenze, delle verità nascoste, adesso rappresenteranno solamente la voglia di una comunità che vuole cambiare, parlare e crescere.