Sanità

Mustile: “Uso di crack? Nel nostro Paese proiezione è di netto peggioramento”

Alcol, uno dei principali fattori di rischio di malattia, disabilità e mortalità prematura in Italia, in Europa e nel mondo. Ma anche la prima sostanza induttrice di dipendenza con alto impatto sociale, spesso associata ad altre dipendenze da sostanze.

Questo il quadro fornito dall’Istituto Superiore di Sanità in relazione ad una problematica sempre attuale che colpisce sempre più i giovani e che per questo motivo richiede adeguati interventi di prevenzione e terapia nel suo configurarsi come dipendenza psicofisica invalidante.
Per inquadrare ad ampio raggio la questione abbiamo intervistato Giuseppe Mustile, responsabile dell’Unità operativa complessa dipendenze patologiche, SerT Asp Ragusa.

Dottor Mustile, quali i segnali dell’alcolismo da un punto di vista fisiologico e psichico?
“L’alcolismo è una sindrome complessa e spesso a diagnosi molto tardiva perchè misconosciuta dai medici o sottovalutata dai pazienti. Nei giovani non si parla di alcolismo, ma di disturbi alcol correlati con sintomi spesso molto circostanziati al momento della bevuta che spesso avviene solo nei fine settimana con binge e sintomi acuti alcune volte drastici (svenimenti, dispercezione spazio-temporale)”.

Quale la tolleranza dell’alcol nelle donne rispetto agli uomini?
“La tolleranza verso l’alcol delle donne è un problema significativo perchè biologicamente le donne hanno un sistema enzimatico molto meno tollerante all’alcol rispetto ai maschi, pertanto a, parità di peso e a parità di quantitativo di alcol ingerito, la donna presenta degli effetti secondari molto più distruttivi dell’uomo perchè metabolizza la sostanza con più lentezza”.

Quale l’età di esordio oggi della dipendenza da alcol giovanile?
“L’età è una spina nel fianco di tutte le politiche di contrasto verso le sostanze tossiche, e dell’alcol in particolare, perchè, essendo legale, purtroppo è molto più disponibile. In Italia non si può né vendere né mescere alcuna sostanza alcolica a minori di anni 18, anche se purtroppo di questa norma, che potrebbe comportare fino al ritiro della licenza del titolare dell’attività commerciale, se ne infischiano tutti e pertanto si assiste a pre-adolescenti che, per divertirsi, comprano illegalmente alcol di scarsa qualità e a poco prezzo, pur di raggiungere l’effetto dello sballo. Il problema neurobiologico è chiaro: più precoce la bevuta più significativo il danno biologico sul sistema neuronale”.

Quali le ultime terapie e quale la prevenzione collegate anche all’utilizzo crescente del crack? 
“Una delle ultime terapie nel panorama mondiale della cura per le dipendenze patologiche, soprattutto da cocaina e crack e da gioco d’azzardo patologico, è la stimolazione magnetica transcranica (TMS), una vera sfida e una porta aperta verso il futuro delle terapie non farmacologiche. Abbiamo la fortuna di disporre di un ambulatorio presso il SerT di Vittoria che gratuitamente offre una terapia di questo tipo ai pazienti (una terapia classicamente nel privato costerebbe intorno a 10mila euro) e consente di ottenere risultati significativi nel 75% dei pazienti trattati. Non esiste prevenzione specifica sull’uso del crack ed è necessario mantenere l’allerta perchè, a distanza di circa dieci anni dell’epidemia di crack che negli Stati Uniti ha fatto registrare centinaia di migliaia di morti, la proiezione nel nostro paese è solo di un netto peggioramento”.