Ecologico. Economico. Eccezionale.
E’ il progetto di “inglese a baratto” che l’isola di Ustica, prima grande riserva marina d’Italia che ha già compiuto trent’anni, sta sperimentando in questi giorni.
Nel famoso paradiso dei sub, Tina Bain, alta funzionaria del governo australiano in pensione, è diventata il primo English barter coach delle isole siciliane.
Ospite per tre mesi di Visitustica, l’associazione che riunisce operatori turistici isolani, Bain adora l’isola soprattutto fuori stagione. Ed offre in cambio corsi di inglese tailor made, individuali o a microgruppi, in modo da rendere Ustica capace di dialogare con il mondo. Gli allievi, di tutte le età, possono offrire in cambio beni o servizi.
A oggi quindici persone sono coinvolte in percorsi linguistici modellati sulle esigenze individuali: descrivere le grotte, magnificare i formaggi della salumeria, redigere mail comprensibili oppure elencare gli ingredienti di un cocktail.
Questi sono solo alcuni dei singoli obiettivi condivisi con Tina dagli usticesi che vogliono poter dialogare con i visitatori non italiani.
L’obiettivo di Visitustica – un mosaico di attività imprenditoriali isolane riunite in associazione che cerca di fungere da motore innovativo per l’isola – è la padronanza di un Inglese “pratico” e diffuso. Veicolare.
Competenza che spesso manca nelle isole siciliane, anche per questo meno accoglienti per il turista rispetto a quelle greche o spagnole.
Prossima tappa: coinvolgere sempre più i bambini, alcuni già attivi nell’esperimento.