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Usura a San Cipirello, condannati padre e figlio

La quinta sezione penale del Tribunale di Palermo ha condannato per usura Santo Sottile e suo figlio Alessandro, rispettivamente, a 12 anni e due mesi e a sei anni e otto mesi di reclusione.

Il collegio ha riconosciuto provvisionali tra i 50 mila e i 150 mila euro alle cinque parti civili. Tra le vittime che hanno denunciato anche un imprenditore che avrebbe chiesto un prestito di 450 mila euro che nel giro di un anno si sarebbe ritrovato a dover restituire un milione di euro.

I due erano stati arrestati a gennaio dell’anno scorso con il blitz ‘Papillon’ della guardia di finanza nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Andrea Fusco.

Erano stati sequestrati beni per 5 milioni di euro. Le vittime erano
della zona di San Cipirello dove padre e figlio erano residenti.
‘Una sentenza esemplare’ afferma l’associazione Solidaria che ha
assistito tutte e cinque le parti civili che hanno ottenuto
complessivamente mezzo milione di euro a titolo di
provvisionale. ‘Ancora una volta – dice Salvatore Cernigliaro,
presidente di Solidaria – si conferma che la sinergia tra
Autorita’ giudiziaria e associazionismo antiracket e antiusura e’
la risposta vincente per contrastare in modo efficace questi
gravi reati. Non e’ un caso che Solidaria, attualmente impegnata
nella realizzazione di un progetto finanziato con i fondi del
Pon Legalita’, abbia voluto intitolarlo ‘Insieme si puo”, perche’
abbiamo la consapevolezza che contro il racket e l’usura e’
necessario il contributo di tutta la parte sana del Paese.’
(ANSA).