“I rischi di usura sono sensibilmente aumentati a seguito della crisi economica connessa all’emergenza sanitaria per la pandemia ancora in atto e per questo l’impegno investigativo è costante per contrastare ogni tentativo della criminalità di strumentalizzare le difficoltà di famiglie e imprese per ottenere ulteriori profitti”.
Lo dice Gianluca Angelini, comandante del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, commentando l’operazione Tonsor che ha portato in carcere quattro indagati accusati di usura ed estorsione.
“L’usura rappresenta una forma di investimento sicuro per la criminalità, in grado di generare in poco tempo guadagni elevatissimi che spesso vengono utilizzati anche per finanziare attività commerciali, inquinando il tessuto economico sano con capitali illeciti che alterano le regole del mercato e della sana concorrenza, a danno degli operatori economici onesti, la cui tutela rappresenta una priorità dell’azione della Guardia di Finanza”, prosegue.
“L’usura continua ad essere purtroppo un reato che difficilmente si denuncia – conclude – ma l’omertà e la distorta percezione del rapporto tra vittima e usuraio rappresentano i migliori alleati dei criminali: affidarsi con fiducia alle Istituzioni rappresenta invece l’unica strada per sottrarsi al giogo degli usurai che contrariamente a come possano presentarsi, in breve tempo, si manifestano sempre come aguzzini senza scrupoli”.
Evidenze investigative lasciano intendere come le vittime possano essere molte di più di quelle già individuate.
L’invito rivolto dal colonnello Angelini è quindi “a chiunque si fosse trovato coinvolto in tali pratiche illecite di contattarci al fine di trovare insieme ogni possibile soluzione di supporto, anche grazie l’accesso ai fondi dedicati alle vittime di questo reato”.