Una variazione del -4,8% è quella che si registra in Sicilia, tra il 2020 e il 2019, per quanto riguarda la superficie in ettari in produzione ad uva da vino.
E’ quella che emerge dall’ultimo rapporto realizzato da Unioncamere e dalla Borsa merci telematica italiana (Bmti), istituita dal Ministero delle Politiche agricole.
La tabella in oggetto, per la quale sono stati elaborati i dati Istat, parla di un aumento tra poco più di 106 e 119 mila ettari tra il 2018 e il 2019 e di un calo a 113.283 ettari per l’anno scorso, anche se, come precisa il rapporto, la nostra terra rimane la prima regione italiana per viti a vino. Sul tema è intervenuta Rosa Giovanna Castagna, presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori (Cia).
Presidente, quali misure vi aspettate per migliorare la situazione?
“In realtà nel 2019, dalle fonti in nostro possesso, non risulta esserci stato quell’incremento di superficie vitata che riporta la tabella Unioncamere, da 106 mila ha a 119 mila ha, di conseguenza non si può nemmeno registrare il calo di quasi il 5%; l’andamento è stato ed è costante con variazioni percentuali che possiamo definire fisiologiche che stanno assolutamente nella norma, anche perché da regolamento, per quanto concerne i nuovi impianti, non si può andare oltre l’incremento dell1% annuo”.
La Cia regionale hai in programma iniziative per supportare produttori di uva da vino?
“Abbiamo lottato molto negli anni passati per vietare la pratica della compravendita dei diritti di reimpianto che venivano trasferiti in altre regioni e questo ha fatto sì che si mettesse fine ad anomalie assolutamente dannose per la Sicilia.
La Cia regionale della Sicilia si impegna costantemente a sostenere i propri soci nella migliore applicazione possibile e nel miglior utilizzo delle misure dell’Ocm vino; inoltre, per far fronte alle conseguenze dell’emergenza pandemica con il calo di vendita di prodotto, soprattutto a causa della sostanziale chiusura del canale ho.re.ca., la Cia regionale, attraverso gli strumenti messi in campo tempestivamente dalla Cia nazionale, sostiene i propri produttori con l’ampliamento dei canali di vendita online, canali in cui il comparto vitivinicolo è certamente propenso ad operare”.
Roberto Pelos