Per chi avesse deciso di andare in vacanza all’estero, oltre a documentarsi su cosa è richiesto per entrare nel Paese ospitante, è importante sapere che anche lo Stato italiano prevede che il rientro sia possibile solo a determinate condizioni.
Secondo l’ordinanza del 29 luglio scorso del Ministro della Salute, per l’ingresso in Italia, in caso di soggiorno o transito dai Paesi dell’elenco C (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Israele, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco), nei 14 giorni precedenti, è obbligatorio:
I bambini al di sotto dei sei (6) anni di età sono esenti dall’obbligo di effettuare il test molecolare o antigenico.
Nel caso in cui l’ingresso in Italia avvenga senza la presentazione del dPLF e di una delle certificazioni precedentemente indicate, è fatto obbligo di:
Effettuare un test molecolare o antigenico al termine dell’isolamento fiduciario.
La Regione siciliana ha inoltre previsto un tampone obbligatorio (non basta il green pass) anche per chi arriva in Sicilia da Francia, Grecia e Paesi Bassi o per chi vi ha soggiornato nei 14 giorni precedenti.
Lo prevede l’ordinanza n. 79 firmata dal presidente della Regione Nello Musumeci martedì 20 luglio.
Le stesse misure di prevenzione anti Covid erano già previste per chi proviene da Spagna, Portogallo e Malta, oltre che da alcuni Paesi extraeuropei (Gruppo E), come disposto dal ministero della Salute.