Poco più della metà degli italiani (52%) avrebbe deciso di andare in vacanza per le festività di fine anno, con il 24% che ha già prenotato. Al netto di chi è ancora indeciso (15%), gli italiani pronti a fare le valigie sarebbero 18 milioni e 9 su 10 sceglieranno mete italiane.
Sul versante opposto, sono 24 milioni gli italiani che hanno scelto di non partire (48%): il 12,4% di costoro perché “pur volendo ha ancora timore a viaggiare” e il 16% (ben 8 milioni) ha addirittura cancellato la prenotazione dopo la notizia della variante Omicron. Emerge dal borsino delle vacanze di fine anno di Demoskopika che l’ANSA pubblica in anteprima.
Località di montagna o città d’arte e borghi del Belpaese. Sono le mete più ricercate dagli italiani per trascorrere le festività di fine anno. Nel dettaglio, la scelta della tipologia di vacanza in montagna è rappresentata da circa un terzo del campione (31%) che ha dichiarato l’intenzione di andare in vacanza, modalità di risposta immediatamente seguita dalla volontà di conoscere e pernottare in una città d’arte italiana (27,1%). Più che significativa, inoltre, la quota degli italiani che ha optato per trascorrere il periodo festivo in campagna (14,3%) o al lago (11,9%). Seguono, nel ranking delle mete individuate dagli italiani, il mare (9,6%) e le vacanze termali (6,1%).
Torna protagonista la ricettività alberghiera. Cala il “fai da te”. La maggior parte degli italiani che hanno scelto di andare in vacanza utilizzerà il sistema ricettivo alberghiero o extra-alberghiero. Emerge dal borsino delle vacanze di fine anno di Demoskopika che l’ANSA pubblica in anteprima. In particolare, il 29% non intende rinunciare all’albergo e il 12,1% all’ospitalità del villaggio turistico. Sul versante extra-alberghiero, inoltre, le scelte ricadranno principalmente sui bed and breakfast (27%) seguiti dall’agriturismo (4,8%) e dalla scelta del campeggio (1,2%). L’offerta ricettiva tradizionale, dunque, ritorna ad essere preferita rispetto al “fai date” la cui scelta dei vacanzieri, in un solo anno, si è ridotta di oltre 14 punti percentuali: 25,8% nell’anno in corso rispetto al 40% del 2020. In particolare, il 19,1% del campione opta per le case prese in affitto, mentre il 6,8% per immobili di proprietà della famiglia o ospite di parenti e amici. (ANSA).