A poco più di 60 giorni da agosto, per molti è il momento di prenotare le vacanze estive. Ma come al solito sulla scelta della Sicilia pesa il costo dei voli. Non siamo ancora a ridosso del periodo più caldo, eppure i prezzi sono già alti. Per volare da Milano su Catania e Palermo nella prima metà di agosto si spendono in media circa 250 euro. “E il problema è che da adesso in poi i prezzi schizzeranno in alto”, spiega Carmelo Calì, presidente di Confconsumatori e membro dell’Osservatorio sul caro voli istituito dalla Regione siciliana.
Guardando le tariffe, infatti, un volo da Milano a Catania tra il 6 e l’8 agosto costa tra i 141 e i 300 euro, per rientrare a Milano tra il 13 e il 15 agosto servono dai 50 ai 110 euro. Tariffe che non includono il bagaglio, la cui aggiunta può comportare una spesa tra i 30 e i 60 euro. Discorso simile, negli stessi giorni, per un viaggio Milano-Palermo: l’andata costa tra i 150 e i 295 euro, il ritorno tra i 40 e i 105.
Se guardiamo la tratta Torino-Catania, nella prima settimana di agosto non si trova un volo a meno di 110 euro (solo il 6 agosto), ma la media sale a 150 euro. Per il ritorno se ci si affretta a tornare in Piemonte entro l’11 agosto si risparmia notevolmente, ma se si è costretti a scegliere una data a ridosso o successiva a Ferragosto i prezzi schizzano tra 125 e 230 euro. Va così per tutto il mese e sempre senza bagaglio. Scenari simili si ripetono anche per le altre città del Nord.
Numeri tristemente noti soprattutto a studenti e lavoratori fuorisede che quasi sempre non possono scegliere quando tornare in Sicilia e si ritrovano a dover prenotare i biglietti pochi giorni prima della partenza. Da mesi il presidente Renato Schifani denuncia un presunto cartello tra le compagnie aeree che coprono le principali tratte tra la Sicilia e le città del Centro-Nord. Per questo è stato presentato un esposto all’Antitrust che è in fase di istruttoria ed è stato istituito un Osservatorio regionale presieduto dall’assessore ai Trasporti Alessandro Aricò.
L’osservatorio si è riunito un paio di volte. E al momento gli uffici, a cominciare da quello legale, starebbero studiando una proposta. “Si parla di operare uno sconto, sotto forma di rimborso a posteriori, ai residenti in Sicilia nel caso in cui il biglietto supera un certo importo – spiega Calì – Ma la Regione sta provando a quantificare la copertura finanziaria necessaria e a verificare la possibilità di usare i fondi europei. Cosa che potrebbe essere permessa se venisse riconosciuta la condizione di insularità della Sicilia”. Tempi lunghi in ogni caso, difficile che per questa estate gli utenti possano ricevere aiuti.
Il presidente di Confconsumatori ha inoltre suggerito alla Regione di integrare l’esposto già presentato all’Antitrust per violazione della legge sulla concorrenza, con un nuovo esposto per abuso di posizione dominante. “La Corte di giustizia europea – spiega Calì – ha chiarito che questa eventualità sussiste quando l’impresa approfitta della situazione di mercato per lucrare un utile che non avrebbe altrimenti percepito. Non è necessario che sia in situazione di monopolio”. Ed è quello che succederebbe con i voli per la Sicilia, soprattutto a ridosso delle festività natalizie e ad agosto.
Altro problema che l’associazione di consumatori sta affrontando in questi giorni è legato alla cancellazione dei voli a causa della nuova attività dell’Etna che domenica ha portato alla chiusura dell’aeroporto di Catania e alla soppressione di moltissimi voli, che non sono stati neanche riprogrammati sugli scali più vicini. In questi casi si tratta di circostanza eccezionale dovuta a calamità naturale, ma questo non esonera le compagnie da precisi doveri. “Il passeggero – spiega Calì – ha diritto o al rimborso del biglietto o alla riprotezione sul primo volo utile. Questa non è una scelta della compagnia , è una libera scelta del passeggero”.