A causa dell’aumento dei casi di Covid, forse causati anche da un allentamento delle regole anti contagio e del “liberi tutti”, oppure dall’arrivo di una nuovo ceppo, i medici ancora in prima linea nella lotta alla pandemia tornano a raccomandare cautela ed attenzione.
Addirittura ieri, in una intervista rilasciata dal professor Bruno Cacopardo al nostro quotidiano, il docente, uno dei massimi esperti catanesi nella battaglia contro il nemico invisibile, ha ipotizzato che potremmo già trovarci di fronte a una nuova variante, la Omicron 3, che sta mietendo vittime e una moltitudine di positivi ad Hong Kong e che potrebbe essere tra le cause del nuovo lockdown in alcune province del sud della Cina.
Una percentuale non certo minima di nuovi positivi si rileva anche tra i vaccinati con tre dosi. Alcuni nuovi malati rilevano febbre, tosse, forte tracheite, diarrea e spossatezza. Ma in questi casi come bisogna comportarsi? Qual è la profilassi che è utile seguire a casa in attesa che il Covid si attenui? Ne abbiamo parlato col primario di Malattie infettive dell’ospedale Cannizzaro di Catania, Carmelo Iacobello.
Dottore, un vaccinato in caso di contagio e di sintomi che profilassi deve seguire a casa e quando è necessario rivolgersi a un esperto?
“Premettiamo che chi ha effettuato tutte le tappe della copertura vaccinale e ha assunto anche la terza dose è un soggetto che poco deve temere per la nuova ondata. C’è però da precisare che nei soggetti anziani, fragili, immunodepressi, bisogna adottare nuovamente comportamenti incentrati alla massima cautela. Siamo nuovamente preoccupati perché non possiamo sapere cosa ci riserverà il futuro, in particolare in chi fa uso di immunosoppressori, antiblastici e si trova in una condizione di deficienza immunitaria. Diverso discorso invece per chi è vaccinato e gode di buona salute”.
I nuovi positivi vaccinati, se hanno sintomi, come devono comportarsi e soprattutto quali sono i farmaci che possono essere assunti?
“Innanzitutto tutti i soggetti positivi con sintomi devono evitare assolutamente di assumere cortisonici, che al contrario di quello che si crede potrebbero favorire l’azione del virus perché abbattono le difese immunitarie. Per il resto ci si può inizialmente curare, indipendentemente dalla febbre, con un antinfiammatorio da assumere mattino e sera: Aulin, Brufen, Diclofenac, che io considero tra i migliori, ed eventualmente con altri prodotti che hanno capacità fluidificanti e di protezione delle vie aeree”.
E la tachipirina?
“Non serve affatto. Come non è utile prendere antibiotici nella prima fase. Bisogna comunque controllare la saturazione dell’ossigeno nel sangue soprattutto per chi ha tosse e febbre”.
Generalmente il soggetto vaccinato non immunocompromesso in quanti giorni guarisce?
“In media in cinque-sette giorni. In un immunocompromesso la situazione è più lunga e potrebbe essere più problematica anche se il paziente è vaccinato”.
In alcuni soggetti più complicati non è meglio fare uso anche dei nuovi antivirali?
“Possibilmente sì e i farmaci sono Il Molnupiravir e il Plaxovid”.
Quarta dose
Si torna nuovamente a parlare di quarta dose. lei che ne pensa?
“Sono molto perplesso sulla quarta dose. Già abbiamo difficoltà a capire cosa sta accadendo con la terza dose. Non so se una ennesima dose sia una buona idea e non esagererei con le vaccinazioni che potrebbero dare problemi non tanto sugli effetti. Il problema più grosso potrebbe essere la tolleranza del sistema immunitario che con troppi vaccini potrebbe diventare meno protettivo”.
Ad Hong Kong ci sono nuovamente migliaia di morti…
“Non sappiamo se sia causa di Omicron 2 o 3. Le persone maggiormente colpite sarebbero quelle che non hanno completato il ciclo vaccinale che va completato. Ma al di là delle considerazioni è chiaro a tutti che il completamnto del ciclo vaccinale va effettuato, soprattutto in chi si è già sottoposto alle prime dosi”.
In provincia di Catania ci sono ancora 180mila cittadini non vaccinati e 50mila di questi sono bambini…
“Un numero enorme….Speriamo bene”.
Giuseppe Bonaccorsi