Oggi è un’altra giornata di campagna vaccinale anche a Catania. Ma sono davvero tante le criticità emerse al nuovo “hub vaccinale”, ricavato all’interno della struttura dell’ex mercato ortofrutticolo di San Giuseppe La Rena, dove viene pure effettuato lo screening gratuito. Lunghe code d’attesa e assembramenti “obbligati” sono solo alcuni dei molti problemi evidenziati nel centro adibito “ad hoc” per lo scopo.
Nonostante le morti sospette in Sicilia a seguito della somministrazione del vaccino di AstraZeneca – e il sequestro del relativo lotto “incriminato” – sono stati tanti i cittadini catanesi che questa mattina hanno pazientemente atteso il loro turno per ricevere la prima dose. Tuttavia, una volta recatisi sul luogo dell’appuntamento e all’orario esatto indicato in fase di prenotazione, sono stati “costretti” ad assembrarsi insieme per diverse ore. “Non è normale”, hanno detto, pur rimanendo sempre composti con grande dignità.
Non è bastato il numero assegnato dopo la prenotazione online per ricevere il vaccino. I candidati hanno dovuto ritirare il loro biglietto dall’eliminacode e rimanere tutti davanti l’ingresso per seguire i numeri “urlati” dal personale della Protezione civile (in assenza di un display che potesse costantemente informarli sul numero appena servito). Non solo, ma sul talloncino non era nemmeno espresso il codice di riferimento per intero (mancava la necessaria lettera iniziale).
Per non parlare dei moduli del “consenso informato” da compilare prima di vaccinarsi. Tanti anziani – con qualche difetto di vista – hanno dovuto chiedere aiuto agli altri cittadini in coda per poter firmare i moduli e rispondere a tutte le domande indicate (alcune delle quali fondamentali, sulle patologie in essere e sui farmaci utilizzati abitualmente).
Il tutto in totale assenza di posti a sedere e rimanendo per tante ore sotto il sole. “Sono venuta al polo per accompagnare mio marito, mi sono premurata di aiutare qualche persona che ha dimenticato gli occhiali o che non vede bene. Ho fatto un po’ di volontariato – racconta una signora -. Il colmo è che mio marito sia stato rimandato indietro, come altri, senza vaccino. Perché ha una patologia e assume dei farmaci incompatibili con la vaccinazione. Ma il tutto era già stato specificato in fase di prenotazione”.
A visitare il centro vaccini anche i parenti di alcuni anziani che non hanno ancora effettuato la prenotazione. Per informarsi sull’azienda produttrice del vaccino a cui sarebbero destinati. Sono infatti già 7 mila i siciliani che hanno rifiutato la prima dose di AstraZeneca dopo quel che è accaduto nei giorni scorsi e – visti i timori nutriti anche da coloro che hanno comunque deciso di aderire alla campagna – potrebbero rinunciare ancora in molti.