Sanità

Vaccini, Figliuolo, il 60% degli over 12 ha completato ciclo

Gli italiani che hanno completato il ciclo vaccinale contro il Covid hanno superato quota 32,4 milioni, ossia il 60% dei cittadini con più di 12 anni.

Lo ha reso noto la struttura del commissario straordinario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo.

Si tratta, ha sottolineato il generale, di “un traguardo importante che conferma la validità del piano attuato attraverso la sinergia tra Regioni/Province autonome, enti pubblici e privati, Protezione Civile, Difesa e il mondo delle associazioni di volontariato”.

L’obiettivo “è stato raggiunto secondo le previsioni del piano elaborato a inizio marzo e il risultato rappresenta una tappa importante verso l’immunità di comunità, prevista entro la fine di settembre, con il completamento del ciclo vaccinale da parte dell’80% della popolazione”.

Dosi aggiuntive Pfizer, campagna procede

“La campagna vaccinale – ha sottolineato Figliuolo – procede con continuità, con una media superiore al mezzo milione di somministrazioni al giorno e potrà contare sulla disponibilità di ulteriori dosi di vaccino Pfizer, a partire dalla terza settimana di agosto”.

Figliuolo ha ricordato che “tale fornitura aggiuntiva è stata chiesta e ottenuta nel corso di colloqui tra il premier Mario Draghi e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, centrati sulla disponibilità dei vaccini e alla ridistribuzione tra Paesi Ue”.

Italia sopra media Ue

L’Italia si colloca sopra la media europea per numero di somministrazioni in proporzione alla popolazione.

Intanto si registra un aumento dei contagi a luglio in Italia, soprattutto tra i maschi under-40, per effetto … degli Europei di calcio.

Il calcio fa impennare i contagi

“A partire da fine giugno – si legge nell’ultimo report di aggiornamento sull’epidemia da parte dell’Istituto superiore di Sanità – l’incidenza nei maschi di età compresa fra i dieci e i 39 anni, risulta essere sempre maggiore rispetto a quella osservata nelle femmine. Verosimilmente tale andamento può essere dovuto a cambiamenti comportamentali transitori, per esempio feste e assembramenti per gli Europei di calcio”.

Sempre più bassa l’età dei contagi

Il report (aggiornamento nazionale al 28 luglio), come conferma l’ultimo monitoraggio settimanale della Cabina di regia, rileva come sia ancora “molto bassa l’età mediana dei soggetti che contraggono l’infezione da virus (26 anni)”.
Nelle ultime due settimane, infatti, il 30,2% dei casi totali ha un’età inferiore a 19 anni, il 60,8% ha una età compresa tra 20 e 59 anni e il 9,1% ha un’età superiore a 60 anni.

Sebbene il dato sia ancora non consolidato, si sottolinea, nell’ultima settimana si è registrato in particolare un aumento dell’incidenza nelle fasce di età 10-19 e 20-29 (131 e 124 casi per 100.000 abitanti, rispettivamente).

Quanto al trend generale, il report dell’Iss rileva come il trend “in decremento del numero dei nuovi casi di infezione osservato dalla metà del mese di marzo 2021, si è arrestato”.

Il pericolo dell’allentamento delle misure

Dall’inizio di luglio, infatti, “si osserva un nuovo aumento dei casi verosimilmente dovuto all’allentamento delle misure di mitigazione e alla contemporanea diffusione della variante delta, caratterizzata da una ulteriore maggiore trasmissibilità.

Rispetto alle vaccinazioni, al 29 luglio, nella fascia d’età da 80 anni, si legge, l’85% della popolazione risulta essere vaccinata con ciclo completo. Negli ultimi 30 giorni, si rileva come il 33% delle diagnosi di SARS-COV-2, il 46% delle ospedalizzazioni.

Una falcidia tra i non vaccinati

Il report evidenzia inoltre come il 71% dei ricoveri in terapia intensiva e il 69% dei decessi siano avvenuti tra coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino.