Il vaccino anti covid cinese di Sinovac Vero Cell, il russo Sputnik, Vidprevtyn della francese Sanofi Pasteur e Vla2001 di Valneva, anche questo francese, l’ultimo finito sotto la lente dell’Agenzia europea del farmaco Ema. Sono 4 gli ‘scudi’ contro Covid-19 per i quali l’ente regolatorio Ue ha in corso la procedura di rolling review, un meccanismo di revisione che velocizza la valutazione perché permette di visionare e analizzare i dati sul prodotto a mano a mano che si rendono disponibili. Mentre un quinto vaccino, quello dell’americana Novavax di cui l’Ema sta esaminando la richiesta di autorizzazione al commercio, è atteso entro fine anno.
“Potrebbe essere autorizzato nel giro di qualche settimana”, ha confermato nei giorni scorsi la direttrice esecutiva Ema, Emer Cooke, in audizione a Bruxelles alla Commissione Envi del Parlamento europeo. Considerando i 4 vaccini già autorizzati in Ue – Comirnaty di Pfizer/BioNTech, Spikevax di Moderna, Vaxzevria di AstraZeneca e il vaccino di Janssen, J&J – per fine 2021, a 2 anni dalle prime notizie sulla circolazione in Cina del nuovo coronavirus, saranno quindi 5 i prodotti disponibili per immunizzarsi contro Sars-CoV-2.
Vaccini basati su tecnologie differenti: sono a mRna quelli di Pfizer e Moderna, a vettore virale AstraZeneca e J&J, è proteico Novavax. Differenti anche le piattaforme utilizzate per i 4 vaccini in revisione ciclica: contengono virus Sars-CoV-2 inattivato quelli di Sinovac e di Valneva, è a vettore virale Sputnik e proteico Vidprevtyn. (ADNKRONOS).