Sanità

AstraZeneca, un morto per sindrome da perdita capillare, i sintomi

Il vaccino AstraZeneca è nuovamente al centro delle polemiche. Dopo le possibili reazioni avverse gravi riscontrate nei mesi scorsi, si aggiunge un’ulteriore controindicazione. L’Aifa, in una nota di aggiornamento sul siero, informa sulle possibili reazioni negli individui con pregressa sindrome da perdita capillare.

“Nei primi giorni successivi alla vaccinazione con Vaxzevria, sono stati segnalati casi molto rari di sindrome da perdita capillare”. In alcuni di questi casi era presente già una pregressa esperienza clinica con la Scls. Di tutti i casi verificatisi, invece, soltanto uno è stato fatale. Per eccesso di zelo, l’Ema ha raccomandato – lo scorso 11 giugno – di non utilizzare il siero di AstraZenca sui pazienti affetti da questa malattia.

SINDROME DA PERDITA CAPILLARE, COS’È E COME RICONOSCERLA

La sindrome da perdita capillare sistemica (SCLS, o malattia di Clarkson), o sindrome da perdita capillare primaria, è una condizione medica rara, grave ed episodica che si verifica con maggiore incidenza in individui di mezza età. È caratterizzato da episodi di auto-inversione durante i quali le cellule endoteliali che rivestono i capillari si separano da uno a tre giorni, provocando una fuoriuscita di plasma principalmente nei compartimenti muscolari delle braccia e delle gambe.

Può causare shock circolatorio e sindromi compartimentali, con una pericolosa ipotensione, emoconcentrazione e ipoalbuminemia.

I campanelli d’allarme sono:

  1. sintomi simil-influenzali, disturbi gastrointestinali, debolezza generale o dolore agli arti;
  2. sete e vertigini, sbalzi nell’emoconcentrazione (valori elevati dell’ematocrito o dell’emoglobina, con livelli di ematocrito> 49% negli uomini e> 43% nelle donne, a causa della perdita di plasma);
  3. ipotensione arteriosa profonda;
  4. edema parziale o generalizzato e estremità fredde;
  5. paraproteina nel sangue.

I pazienti con un episodio acuto – se colpiti a seguito di vaccinazione – necessitano di una rapida diagnosi per un intervento tempestivo. Solitamente è necessaria anche una terapia intensiva di supporto.