La Novavax ha annunciato un’efficacia complessiva dell’80% per il suo vaccino contro il Covid-19 (che usa la tecnica delle proteine ricombinanti) negli adolescenti di età compresa tra 12 e 17 anni e prevede di presentare questi dati alle autorità sanitarie di tutto il mondo “nel primo trimestre del 2022”.
La società biotecnologica Usa ha sottolineato che l’efficacia è comparabile con la popolazione adulta. In particolare “lo studio ha dimostrato un’efficacia clinica dell’82% contro la variante Delta”. Inoltre “il vaccino è stato ben tollerato e non sono stati identificati segnali di sicurezza”.
Il vaccino Novavax “è in arrivo, dovrebbe arrivare il 24 di questo mese e cominciare ad essere disponibile. E’ un vaccino proteico, come quelli antinfluenzali. Sarà una piccola integrazione. Noi abbiamo vaccinato prevalentemente con i due vaccini a mRna su cui non c’è da avere alcun dubbio rispetto al Dna e alle interferenze geniche, genetiche o perfino di fertilità. Questo vaccino dunque, per alcuni che sembrano preferirlo, sarà presto un’opzione per un milione o due di persone che volessero comunque vaccinarsi, perché è importante”. Così Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ospite di ‘Elisir’ su Rai Tre.
Quanto poi al vaccino della francese Valneva, ha aggiunto, “si tratta di un vaccino ancora più classico, inattivato, e forse anche più vecchio come tecnologia, che arriverà più avanti”.