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Quanti sono i furbetti del vaccino in Sicilia, indagati e polemiche

«Con che coscienza la gente salta la lista sapendo che lascia esposto a rischio concreto di morte persone over 75 o persone fragili?», si è chiesto il premier Mario Draghi in conferenza stampa, attaccando a testa bassa quelli che sono ormai chiamati i “furbetti del vaccino”.

Fino a venerdì, sarebbero quasi 2 milioni (su 13 milioni di vaccinati) in Italia i classificati nella categoria “altro”, quindi non considerate prioritarie.

La Sicilia, anche in questo caso, è “protagonista” tra le Regioni dove non si capisce bene a cosa si riferiscano questi dati.

Di sicuro c’è che sul caso si è acceso anche il faro dell’Antimafia, con il presidente della commissione, Nicola Morra, che ha richiesto gli elenchi dei nominativi dei vaccinatiin Sicilia, Calabria, Campania e Valle d’Aosta dove il numero degli iscritti nella categoria «altro» è ben oltre la media nazionale.

LA SITUAZIONE IN SICILIA

Delle quasi 1500 segnalazioni di “furbetti” arrivate al Nas, solo in provincia di Palermo sono 150 i soggetti denunciati alla procura. In tutto, nell’Isola, sarebbero circa 200.

Un numero non certo irrilevante, perchè si tratta comunque di indagini aperte.

“Celebre” è il caso della giunta di Corleone, col sindaco Nicolosi che a causa di questo si era dimesso, ma poi le stesse dimissioni erano rientrate.

Quelli segnati come “altro” nelle campagna vaccinali nell’Isola sono circa 151 mila in Sicilia, come ha sottolineato negli scorsi giorni la fondazione Gimbe. Dato che è stato aggiornato, e ora addirittura sono diventati qualcosa come 330 mila nel giro di pochi giorni

LA DIFESA DELLA REGIONE

Secondo la Regione, “altro” è una voce a cui si ricorre spessissimo quando non si inquadra o non si riesce a farlo.

Il presidente Musumeci ha chiarito: “Comprende tutte le altre categorie non specificate (disabili gravissimi, soggetti fragili, caregiver, conviventi, ultra 80 anni, etc.) quindi soggetti che il protocollo nazionale prevede accreditati alla vaccinazione. Sia chiaro a tutti – ha chiosato Musumeci – chi si serve della tragedia del virus per tentare di abbattere il governo regionale ha sbagliato i calcoli”.

Il commissario all’emergenza covid in Sicilia, Renato Costa,  ha spiegato che “in questo “altro”ci sono una serie di persone collegate a stretto giro alle categorie che erano da vaccinare subito.

Le strutture misericordia, ad esempio, anche il volontariato “è altro”, i volontari che stanno al porto o in aeroporto sono “altro”, quelli che stanno a contatto diretto con le persone.

In un’azienda enorme come l’Asp, poi c’era molto personale, c’erano le società esternalizzate dagli ospedalieri, dagli elettrici ai giardinieri. Non vedo furbizia in tutto questo. Nella prima fase si sono fatte delle scelte e ci siamo adeguati, nessun segreto. Tra l’altro chi dice “furbetto” pensa che sia un fatto sistemico e sistematico, e non lo è”. 

Anche vero che ci sono inchieste in corso in Sicilia. Scicli, Corleone, Petralia, e altro ancora. Medici sono stati sospesi o tolti dal loro incarico, insomma non è filato tutto liscio. 

Sarà, ma si moltiplicano di giorno in giorno le inchieste sui furbetti del vaccino. Dal Piemonte all’Umbria, dalla Valle d’Aosta alla Puglia, le procure di mezza Italia stanno passando al setaccio carte e piani vaccinali per capire se ci sono state anomalie nel regolare calendario delle somministrazioni.