La Valencia degli ultimi cento anni è stata culla del design e dimora di
varie generazioni di designer che hanno lasciato il loro marchio creativo.
La maturità del design valenziano, legato al Mediterraneo e a uno stile di
vita unico, ha portato la World Design Organization (WDO) di Montreal
(Canada) a eleggere Valencia Capitale Mondiale del Design 2022.
E non è neanche difficile o impegnativo “leggere” Valencia in chiave di
design. Percorrerne le strade, contemplarne gli edifici e visitare i suoi
musei consente di immergersi in un torrente di creatività.
Si va dall’architettura d’avanguardia della Città delle Arti e delle
Scienze, ai gioielli del modernismo, due su tutti, il Mercato Centrale e
quello di Colón. Al design urbanistico che ha creato spazi verdi unici.
I Giardini del Turia, ne sono un esempio. Grande polmone verde nel letto
del fiume Turia, il cui corso fu deviato una cinquantina di anni fa per
ovviare alle frequenti esondazioni. Oggi è un parco di circa 9 km. dove i
valenziani possono “vivere il verde” e il loro tempo libero anche tra i
vari impianti sportivi.
La vita culturale della città è attiva e in continuo fermento. Negli ultimi
anni poi, si assiste ad un proliferare di gallerie dedicate all’illuminismo
valenziano. E il nuovo con il vecchio della città ben si sono mischiati e
convivono in un unicum davvero incredibile.
Il design grafico valenziano è ormai un riferimento e ha varcato i confini
europei. Dal famoso artista Josep Renau, ai premiati cartelloni delle
famose Fallas di Iban Ramón e all’identità grafica dell’EMT e Metrovalencia
di Pepe Gimeno. E oggi, come non pensare alle meravigliose creazioni orafe
mediterranee-orientali di Vicente Gracia. Su tutte il suo bracciale “La
Nit del Foc” che riproduce in un design insuperabile lo spettacolare
castello tradizionale dei fuochi d’artificio delle Fallas. O ai delicati
ventagli di seta, di Vicente Benlloch Caballer – in arte Vibenca – che con
uno stile personalissimo, ancor oggi pittura rigorosamente a mano. O agli
originali packaging di Utopic, all’oggettistica dal raffinato design de La
Postalera e alle splendide illustrazioni di Virginia Lorente.
È una creatività che si anima tra i quartieri del Carmen, Russafa e
Cabanyal. Sulle facciate e negli spazi culturali, il design forgia il
carattere di una città i cui settori artigianali, ceramica e seta in
primis, si sono affermati proprio grazie al design. E qui è d’obbligo
pensare alla ceramista Ana Illueca con la sua pregiata e personale
collezione di Fallow, che si ispira alla tecnica agricola. Poi i Pirò,
“vecchi” artigiani orafi pluripremiati per la loro Arte Sacra. Ma c’è
ancora tanto altro e lo si può vedere presso il Centro dell’Artesanía de
la Comunidad Valenciana. Qui ci si perde tra prodotti e lavori
dell’artigianato che riflettono le radici artistiche e culturali di
Valencia e il cui comune denominatore rimane il design, e l’interior design
che si ritrova tra moda, arte e prodotti di innovazione si avverte subito
da Poppyns. Un “multimarche” dove è ci si può fermare per leggere un libro
in tutta tranquillità, o per una pausa caffè con gli amici. Per un
bocadillo, un dessert in un’atmosfera pacatamente moderna. D’altra parte
Valencia non può essere compresa senza la sua gastronomia, con i suoi
sapori legati al mare e alla terra, che ben si combinano con il design dei
ristoranti e delle caffetterie dove, proprio l’interior design coesiste
con l’eccellenza culinaria.
Il design è parte integrante della città. Lo si può vivere, sentire e
goderne. Che altro dire infine se non dell’arrivo a Valencia di un altro
riconoscimento, e questa volta dall’Unione Europea che, dopo un’attenta valutazione da parte di una commissione di esperti, ha nominato Valencia
“Capitale Europea dello Smart Tourism 2022”.
La città valenciana ha sbaragliato la concorrenza di una trentina di altre
candidature europee, e questo grazie all’impegno dimostrato in fatto di
sviluppo di progetti che promuovono il turismo smart, la messa in rete e
l’espansione di un turismo intelligente, innovativo, sostenibile e
inclusivo.