Sanità

Più contagiosa e letale, la variante delta plus (non è uno scherzo?)

Si diffonde sempre più rapidamente in India la variante cosiddetta “Delta Plus” del coronavirus rilevata per la prima volta lo scorso aprile: secondo il ministero della Sanità, riporta la Bbc, finora sono stati individuati 22 casi del nuovo ceppo in sei distretti di tre Stati (Maharashtra, Kerala e Madhya Pradesh).

Sedici di questi casi di contagio sono stati rilevati nel Maharashtra, uno degli Stati indiani più colpiti dalla pandemia.

Secondo il ministero la variante – conosciuta anche come ‘AY.1’ e già rilevata in nove Paesi tra cui Usa e Gb – si diffonde più facilmente della Delta e si lega più rapidamente alle cellule polmonari. 

LA SUA PERICOLOSITA’

Anche la variante Delta Plus, la nuova versione recentemente identificata e segnalata con la sigla AY.1, come le altre varianti del virus SarsCoV2, sta riutilizzando mutazioni già comparse: per esempio la K417N che si era osservata bella variante Beta individuata in Sudafrica.

“Potremmo dire che la variante Delta è una versione potenziata della Beta”, osserva il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca. Proprio queste mutazioni ricorrenti, secondo il virologo, potrebbero essere considerate nel rimodulare i vaccini anti Covid esistenti.

“Non possiamo escludere – rileva -che arrivino nuove varianti e che alcune di queste non possano ‘bucare’ il vaccino dal punto di vista virologico, ossia per quanto riguarda infezione e trasmissione, anche se non ancora dal punto di vista clinico, ossia per quanto riguarda la malattia grave e la morte”. Gradualmente, “si stanno selezionando una costellazione di mutazioni critiche che sfuggono agli anticorpi neutralizzanti indotti dalle infezioni naturali e dai vaccini disegnati sulla proteina S nativa. Sembra quindi, almeno al momento, che l’evoluzione del virus abbia poco margine di selezione”, prosegue l’esperto.

Quello che “più preoccupa – aggiunge – è che ci sono Paesi in cui il piano di vaccinazione è ancora molto indietro e dove, quindi, il virus si replica liberamente. Non sappiamo se la pressione selettiva dei vaccini farà insorgere nuove varianti”.