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Variante Delta in Sicilia in ventenni di ritorno da vacanze in Spagna

Come il 2020. Più o meno. Un maggio in discesa, un giugno tranquillo, un luglio dove già si ricominciava a vedere l’aumento dei casi. E come lo scorso anno, la Regione corre ai ripari, stavolta senza aspettare l’esplosione di nuovi contagi.

E’ in questo modo che si può vedere l’ordinanza di ieri del presidente Nello Musumeci, che nelle righe della chiara presa di posizione no vax (anche piuttosto dura e decisa) ha anche imposto i tamponi chi arriva dalla Spagna e dal Portogallo.

Ma perchè proprio questi due luoghi? Perchè fu lì che nel 2020 i contagi ripreso quota e da lì in tutta Europa, e soprattutto perchè a differenza di 12 mesi ora c’è un nuovo nemico, la Variante Delta, che è più contagioso e pericolosa.

E la Variante Delta è stata individuata all’aeroporto di Palermo: 15 casi in tre giorni.

IL “PROBLEMA” GIOVANI

In più, ed è questo il problema principale, il virus infatti è stato individuato al “Falcone e Borsellino” nei giovani (eta compresa tra 17 e 22 anni), di ritorno da Spagna e Portogallo, soprattutto da Formentera e da altre località a fortissima trazione turistica. Dove le regole, diciamo così, non sono esattamente rispettate.

E’ vero, abbiamo l’alleato vaccini al contrario del 2020, ma come sappiamo la Sicilia non è proprio tra le Regioni virtuose per le dosi. Da inizio giugno ad ora c’è stato un forte rallentamento.

E’ vero, a preoccupare, in particolare, è la statistica che si riferisce agli over 50: l’Isola è infatti in fondo alla classifica nazionale dai 50 anni in su e penultima, dopo la Calabria, per l’immunizzazione di chi ha più di 90 anni, ma rimanendo ai giovani e giovanissimi, soltanto l’11% degli under 30 in questo momento è vaccinato. Un po’ pochino per poter pensare di essere al sicuro solo con le dosi.

Dunque, i giovani vacanzieri potrebbero tornare a essere un problema non da poco, ed è per questo che, si legge nell’ordinanza di ieri del presidente Musumeci, “i soggetti provenienti in Sicilia dalla Spagna e dal Portogallo, compresi tutti coloro che abbiano soggiornato e/o transitato in detti Paesi nei 14 giorni precedenti all’arrivo nel territorio siciliano deve essere sottoposto a tampone”.

TAMPONE ANCHE A CHI HA GREEN PASS?

Questa dei tamponi al ritorno da due località turistiche così rinomate è anche una misura per “invogliare” i più giovani a vaccinarsi. Perchè? Perchè chi lo ha fatto e chi ha il green pass europeo, non avrà bisogno di “tamponarsi” al ritorno in Sicilia.

Per tutti gli altri, il tampone (rapido in prima istanza, poi in caso ci sarà quello molecolare e da lì se necessario il sequenziamento per la variante) dovrà essere fatto al momento dell’arrivo sull’Isola, quindi principalmente in porti e aeroporti. In caso di positività, dovranno attivare tutte le procedure conosciute fino ad ora.