Nemmeno il tempo di riassaporare la libertà, con zona bianca e niente mascherina all’aperto, che la variante Delta crea un nuovo allarme, con tutti i dubbi che ci hanno accompagnato in questi mesi e che continuano ad accompagnarci, con o senza vaccini. Ci potrebbero essere delle nuove zone rosse e alcune regioni già sono “sotto osservazione”.
Il problema è che questa variante si diffonde con una velocità più alta del 50 per cento rispetto all’inglese. Nel survey di maggio dell’Iss era all’1 per cento, ora è al 16, a settembre sarà dominante. Per questo, dal Comitato tecnico scientifico hanno già prospettato una strategia: proseguire con le aperture, ma intervenire chirurgicamente con le zone rosse ogni qual volta si presenti un focolaio della Delta.
n Sicilia sono una trentina i casi relativi a contagiati Covid con variante Delta, 14 sono sulla nave quarantena dei migranti che si trova a Lampedusa (Ag). Una persona contagiata è stata intercettata in aeroporto a Palermo.
“Il primo caso di variante Delta in Italia – ricorda il direttore generale dell’assessorato regionale alla salute della Regione siciliana Mario La Rocca – è stato segnalato dalla Sicilia lo scorso 8 maggio. Ed il fatto che siano stati riscontrati 30 casi è dovuto soprattutto al fatto che tanti campioni sono stati sequenziati. Come capacità di ricerca siamo secondi solo al Veneto, stiamo sequenziando tantissimi campioni questo ci fa ben sperare in termini di prevenzione della diffusione”.
Sul fronte delle zone rosse in Sicilia, al momento sono due quelle in vigore fino all’1 luglio: Santa Caterina Villarmosa (Cl), dallo scorso 15 giugno, Valguarnera Caropepe (En) dallo scorso 19 giugno.
Una delle regioni sotto la lente d’ingrandimento è la Campania, tanto che il governatore De Luca è già intervenuto con alcune limitazioni. Torre del Greco, in poche ore, ha contato 45 casi di questo tipo di variante, ma in totale, in Campania, sono già un’ottantina con segnalazioni anche Torre Annunziata, Portici, Scafati e Caserta per fare alcuni esempi.
Discorso differente in provincia di Piacenza, al confine tra Lombardia e Emilia Romagna, una delle zone più colpite nella prima ondata, dove nel settore della logistica era stato registrato un cluster di variante Delta: in questo caso, dopo una serie di test a tappeto che hanno coinvolto i lavoratori di questo settore anche nella vicina provincia di Cremona, il focolaio sembra essere stato circoscritto. Altre segnalazioni della variante sono state annotate in diverse regioni, ad esempio in Abruzzo, ma al momento con dati poco rilevanti.
Non si esclude dunque che mini lockdown e mini zone rosse potrebbero essere “necessarie” anche in un contesto di Italia tutta zona bianca: lo ha detto il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano e direttore sanitario dell’IRCCS Galeazzi di Milano, durante la trasmissione Agorà Estate, su Rai Tre. Secondo Pregliasco “il virus ci metterà un po’ più di tempo per diventare benevolo, ora sta facendo un colpo di coda con un tentativo finale di continuare a diffondersi” e “ad oggi la variante Delta ci preoccupa un po’ più di altri, perché è più contagiosa e ha variazioni di manifestazioni cliniche, ad esempio non dà più mancanza di gusto e olfatto”.
D’altronde, “sono 700 le mutazioni finora censite, di cui 4 ci inquietano, un’altra decina sono sotto osservazione, sono un fatto naturale, ma crea un po’ di problema rispetto all’efficacia delle vaccinazioni, quindi dovremo prevedere la possibilità di vaccinarci con vaccini aggiornati”. Secondo il virologo “con il tempo ci sia sarà una convivenza con il virus, che sarà più civile vista la grande quantità di vaccini fatti, ma deve esserci progressione. Il punto è non sottovalutare. C’è chi sempre minimizza e trova in continuazione il modo di invitare a far abbassare la guardia.
E’ incredibile, anche nei momenti di massima emergenza. E’ giusto invece – ha concluso – preoccuparsi, perché si è visto quello che è successo nel mondo”. Quindi, dovremo continuare “ad avere un approccio flessibile, ovvero, laddove sia necessario, prevedere anche zone rosse”