Uve sane, di buona qualità ma con un leggero calo quantitativo: queste le parole d’ordine della vendemmia 2022 che si è appena conclusa in Sicilia. Iniziata lo scorso 26 luglio nella Sicilia occidentale, la raccolta dell’uva nell’isola si è protratta per oltre 100 giorni consolidandosi come la vendemmia più lunga d’Italia e tra le più lunghe al mondo.
Un calo delle quantità delle uve rispetto allo scorso anno, ma una vendemmia oltremodo soddisfacente dal punto di vista della qualità, che lascia presagire un prodotto eccellente: queste, in sintesi, le considerazioni del Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia, che riscontra in media un 10% in meno di uva prodotta, che scende anche oltre in alcune aree.
Le considerazioni del Consorzio sono in linea sull’aspetto qualitativo con le previsioni vendemmiali dell’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini, presentate al Mipaaf: per quanto riguarda la qualità, si aspettano vini “eccellenti” in Sicilia. Uve sane dal punto di vista fitosanitario e in perfetto equilibrio acido-zuccherino, ottime sensazioni organolettiche, grande qualità, con bianchi freschi ed equilibrati e rossi che lasciano presagire strutture e complessità importanti.
“L’andamento climatico 2022 si è mostrato molto piovoso nella stagione autunno / invernale e molto asciutto nel periodo primaverile / estivo (tipico clima mediterraneo) – racconta l’agronomo Leoluca Pollara di Principe di Corleone -. Nell’entroterra siciliano ha piovuto qualche giorno durante la seconda decade di agosto e questo ha favorito la maturazione delle uve senza eccessivi stress nonostante abbiamo registrato anche punte di 44° che però non hanno fatto registrare danni alle piante”.
Nel versante orientale dell’Etna, l’andamento climatico di quest’anno, ricorda quello dell’anno scorso, con temperature roventi nel corso della fine della primavera che si sono protratti fino alla fine di agosto: “È seguito poi un periodo più mite, con alternanza di piogge e periodi soleggiati, fino alla fine della raccolta – sottolinea Michele Scammacca del Murgo giunto alla sua 39esima vendemmia – la generale qualità è stata molto buona con vini rossi dotati un bellissimo colore e tannino dolce grazie alla ottima maturazione polifenolica, i bianchi sembrano anche molto interessanti con grande armonia e complessità negli aromi”.
La stagione climatica in Sicilia si è rivelata favorevole per l’intero ciclo vegetativo e determinante per la qualità delle uve: le alte temperature e la siccità dei mesi estivi hanno evitato generalmente la diffusione delle malattie della vite. “I cambiamenti climatici non sembrano pregiudicare l’eccellente qualità delle uve siciliane – afferma Laurent de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia. La Sicilia dimostra, ancora una volta, la straordinaria capacità di fronteggiare le conseguenze del climate change con successo, grazie alla varietà del suo patrimonio vinicolo”.
Il vigneto siciliano, oggi il più grande in regime biologico d’Italia, offre un’annata sorprendente per qualità: la vendemmia 2022 sembra essere tra le migliori degli ultimi anni e cresce l’attesa per la primavera in modo da verificare le aspettative create dall’alto livello qualitativo delle uve.