Economia

Vendite a distanza, dal 1° luglio cambia la regolamentazione fiscale

ROMA – Ne abbiamo già parlato dalle pagine di questo Quotidiano per evidenziare l’evoluzione che, anche a causa delle grosse difficoltà di circolazione delle persone e delle merci durante il periodo di pandemia, ha avuto il settore del “delivery” (il termine inglese tradotto in italiano corrisponde sostanzialmente alla vendita a domicilio) , e non solo di cibo (che forse è il settore più interessato), ma anche di tanti altri prodotti.

Se parliamo principalmente di cessione a domicilio di prodotti diversi dal cibo, il termine tecnicamente più adatto è quello di “vendite a distanza”.
Un sistema di acquisto e di vendita, come quelli di Amazon o aziende simili, che, per chi ha le nozioni basilari per l’utilizzo del Pc, è diventato quasi di uso corrente.
Per la verità, il settore delle v…

ABBONATI

Per consultare tutto l’articolo abbonati cliccando sul link