Il ponte più antico di Venezia per attraversare il Canal Grande nasce a nuova vita, a conclusione di un restauro di 5 milioni e 5 euro e con un costo ‘umano’ di circa 80mila ore di lavoro, 5.500 metri quadri di ponteggi e 130 tra restauratori, operai e tecnici. A riscrivere la storia di Rialto e del suo ponte, prima in legno poi in pietra, è il gruppi Otb di Renzo Rosso che ha finanziato l’intera operazione, riportando le lancette del tempo al 1591, data della ultima edificazione. I lavori di restauro, iniziati con un progetto del 2012, sono stati tenuti a battesimo, sotto la regia della madrina Cristiana Capotondi, dal ministro del Turismo Massimo Garavaglia, dal presidente del Veneto Luca Zaia, dal sindaco Luigi Brugnaro, dallo stesso Rosso, dal Patriarca Francesco Moraglia e da Andrea Bocelli che ha cantato dalla cima del ponte l’Inno d’Italia e l’aria ‘Nessun dorma’.
Un ritorno all’antico splendore che ha avuto il senso di un’Italia pronta a recuperare di corsa e con energie nuove il tempo perduto a causa della pandemia, grazie alla collaborazione tra pubblico e privato. Non a caso le opere sono state concluse con sei mesi di anticipo rispetto alle previsioni, permettendo di destinare risorse anche al ripristino conservativo della pavimentazione dei sottoportici di Rialto. Si è lavorato su bassorilievi, targhe e mascheroni che decorano il ponte, utilizzando una pulitura al laser e a vapore, una stuccatura con malte a base di calce formulate appositamente, con la realizzazione di un sottofondo della pavimentazione in calce e cocciopesto, l’impermeabilizzazione con guaine elastiche e i consolidamenti strutturali con fibre di carbonio e acciaio duplex.
“Venezia è una città bellissima, merita giustamente rispetto, è il simbolo del turismo italiano nel mondo, quindi va tutelata ancora di più” ha detto Garavaglia, sottolineando i risultati turistici conseguiti dall’Italia in questo mesi. “Dopo di che, guardiamo al futuro: l’estate è andata bene, molto bene, non è ancora finita – ha continuato – abbiamo una coda di estate molto interessante e poi ci mettiamo a lavorare per l’inverno, perché ciò che ci interessa avere è anche una serena stagione invernale”. Per il sindaco Brugnaro perno fondamentale del rilancio della città resta il rifinanziamento governativo della Legge speciale per Venezia.
“Il consiglio comunale di Venezia – ha ricordato – all’unanimità aveva approvato la richiesta di finanziamento a Roma già un anno fa, perché quello che viene dato oggi alla città non è assolutamente sufficiente per far fronte a tutte le criticità. Chiediamo quindi al governo che anche nel piano di Recovery riesca a trovare questi fondi. Si tratta della stessa cifra che finanziavano prima del Mose, per salvare Venezia mi sembra doveroso agire in questo senso”, ha concluso. Se i turisti hanno accolto con meraviglia il nuovo ‘look’ del ponte, qualche critica, anche sui social, è arrivata dagli stessi abitanti della città lagunare. Oggetto del contendere la ‘mattonella’ grande quanto un ‘masegno’ (il lastrone in pietra d’Istria della pavimentazione), fatta apporre in cima al ponte per ricordare il contributo del gruppo di Renzo Rosso al restauro. Qualcuno lo ha definito “un vistoso lenzuolo”, altri hanno criticato la scelta del metallo chiedendo un immediato intervento della Soprintendenza.