Possono finalmente tirare un sospiro di sollievo i lavoratori Almaviva di Palermo e Catania che durante nei mesi più difficili della crisi pandemica da Covid-19 avevano ricoperto il ruolo di operatori del servizio 1500.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine della Conferenza “Il Soft Power dell’Italia”, ha reso noto che ne provvedimento che verrà discusso al prossimo Consiglio dei Ministri sarà inserita una soluzione che darà la possibilità ai lavoratori a rischio licenziamento di ottenere una proroga per tutto il 2023.
Si tratta di un intervento che dovrebbe quindi porre fine all’agitazione dei dipendenti che rischiano di non avere più un futuro lavorativo dopo la chiusura del numero 1500 istituito dal Ministero della Salute. In pericolo, oltre ai lavoratori siciliani, vi sono anche i dipendenti Almaviva di Rende, Napoli e Milano.
Nelle scorse ore, intanto, le associazioni sindacali che nei giorni scorsi avevano appoggiato la protesta dei lavoratori Almaviva a Palermo hanno finalmente ottenuto un confronto con la Regione Siciliana. I sindacati sono stati ricevuti a Palazzo d’Orléans dall”assessore regionale alle Attività Produttive Edy Tamajo, insieme a Marcello Caruso, capo della segreteria particolare del governatore Renato Schifani.
“Al componente del Governo nazionale -aveva sottolineato Tamajo – sta a cuore questa vertenza e, in particolare, il futuro degli operatori siciliani del servizio di pubblica utilità 1500, attivo durante la pandemia. Stiamo lavorando con lui a una soluzione che dia garanzie ai lavoratori fino alla fine dell’anno”.
“Convocheremo, attraverso l’assessore regionale al Lavoro Nuccia Albano, l’azienda in tempi brevi. La Regione Siciliana è pronta ad adoperarsi per fare una nuova formazione ai dipendenti, purché l’azienda trovi una soluzione occupazionale”.
“Continueremo, inoltre, la nostra attività di moral suasion nei confronti di Almaviva ma anche rispetto ad altre aziende che ipoteticamente potrebbero assorbire i lavoratori ad oggi in cassa integrazione. Farò tutto il possibile per quello che compete il mio assessorato e, a nome del Governo Schifani, per trovare una soluzione”, ha concluso Tamajo.
Nel frattempo, Almaviva non intende fare retromarcia e conferma ancora una volta la volontà di voler chiudere i battenti. “Per loro – dichiarato a QdS.it la segretaria regionale della Fistel Cisl, Tania D’Agostino, riferendosi ai lavoratori di Palermo e Catania – continueremo a batterci sia a livello nazionale che regionale e non abbasseremo la guardia fino quando non verrà trovata una soluzione definitiva“.
“La Regione e il Dipartimento del Lavoro hanno di voler investire per la riqualificazione e per la formazione finalizzate a percorsi di stabilizzazione verso altri committenti. Tutto ciò anche allo scopo di dare risposte occupazionali all’intero perimetro di Almaviva”, ha concluso Tania D’Agostino