Il vescovo di Caltagirone, monsignor Calogero Peri, ha incontrato ieri gli ospiti e gli operatori della REMS (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di Santo Pietro.
“Abbiamo trascorso un’altra giornata insieme – ha detto il presule – e come sempre accade viviamo un’esperienza molto bella. Partiamo con l’idea di dare qualcosa a questi ospiti e, invece, la sorpresa è sempre che riceviamo degli insegnamenti dal loro percorso faticoso, dall’impegno e dalla loro voglia di vedere la luce”.
Alle ore 11.30 il vescovo ha celebrato la Santa Messa nella Parrocchia “SS. Pietro e Paolo” della frazione di Santo Pietro.
“La liturgia si è soffermata sull’uccisione di Abele per mano di Caino, facendoci sviluppare apparentemente pensieri negativi, come il fallimento della fratellanza. Il segno posto da Dio su Caino apre, invece, a uno sguardo di speranza: a tutti bisogna dare una seconda opportunità, una nuova occasione, un supplemento di fiducia! Ed è quello che fa questa struttura offrendo un’opportunità di riabilitazione, di inclusione, di ripresa a persone che la società in qualche modo ha scartato e emarginato”, ha detto monsignor Peri.
Il pastore della Chiesa calatina è stato accolto dal commissario straordinario dell’Asp di Catania, Maurizio Lanza, dal direttore amministrativo, Giuseppe Di Bella, e dal responsabile della REMS, Salvo Aprile.
“Le parole del Vescovo durante l’omelia ci hanno donato numerosi e significativi spunti di riflessione. Gli operatori presenti hanno colto il grande messaggio di umanità che il vescovo ci ha dato e che ci spinge a lavorare sempre meglio, e con sempre maggiore dedizione, aiutando gli ospiti di questa struttura a uscire dal loro tunnel. La Direzione Aziendale è e sarà sempre presente nel sostenere l’attività di questo servizio, unico nel suo genere; un luogo dove si coniugano misericordia, umanità e tecnica professionale”, ha evidenziato Lanza.
In occasione della visita del vescovo Peri alla REMS sono intervenuti il sindaco di Caltagirone, Fabio Roccuzzo; i magistrati dell’Ufficio di Sorveglianza del Tribunale di Catania, Gaetana Bernabó Distefano e Marika Torre; il comandante della stazione dei carabinieri di Granieri, luogotenente Raffaele Votta.
“La REMS è un’evoluzione giuridica di fondamentale importanza che guarda alla civiltà e alla rieducazione come valori fondanti del nostro agire quotidiano – ha detto Roccuzzo -. Sono felice del fatto che il Comune di Caltagirone ospiti nel suo territorio una struttura di questo tipo che considero una eccellenza nel panorama nazionale grazie al lavoro straordinario che conduce Salvatore Aprile e la sua equipe e grazie al lavoro di rete e sinergia che la REMS ha realizzato con l’Asp di Catania e con l’intero territorio. Si tratta di un’esperienza di innovazione che va valorizzata e che deve farci guardare avanti senza più tornare indietro a una storia brutta, qual è quella dei manicomi criminali, che al contrario dobbiamo archiviare e lasciarci alle spalle”.
Apprezzamento per i livelli di organizzazione e operatività della struttura sono stati espressi dai magistrati di sorveglianza Bernabó Distefano e Torre.
“È stato interessantissimo conoscere la struttura e il percorso riabilitativo che stanno facendo tutti gli ospiti, ad ogni livello, con le problematiche, anche molto serie, che presentano e che conosco personalmente. Credo che sia un onore per la Sicilia avere una struttura di così alta qualità”, ha detto la dottoressa Bernabó Distefano.
“La REMS di Caltagirone offre una risposta assistenziale per un territorio che va ben oltre i confini della nostra Regione. È un lavoro meritorio che viene svolto con competenza e entusiasmo”, ha aggiunto la dottoressa Torre.
Presenti all’appuntamento il direttore del modulo DSM Caltagirone-Palagonia, Raffaele Barone; il direttore medico dell’Ospedale “Gravina”, Giacoma Di Martino; il direttore dell’UOC Psichiatria penitenziaria e forense, Enrico La Delfa; il responsabile dell’UOS Psichiatria territoriale, Fortunato Parisi; il direttore dell’UOC Tecnico, Francesco Alparone.
“Ringraziamo il Vescovo e gli autorevoli ospiti per la loro presenza e per la costante attenzione nei nostri confronti. Il messaggio che oggi, grazie alle parole del Vescovo, rivolgiamo alla comunità rappresenta una convinta esortazione all’inclusione, all’accoglienza e al superamento delle barriere e dello stigma sociale contro la malattia mentale”, ha detto Aprile.
Dopo la Messa il vescovo ha pranzato con gli ospiti e gli operatori della comunità. Il pranzo è stato preparato e servito dagli utenti.