Anche quest’anno l’Asp di Catania in prima linea alla Fiera Mediterranea del Cavallo svolta ad Ambelia fino al 22 maggio, promossa dalla Regione Siciliana.
La manifestazione ha rappresentato un momento di incontro tra gli operatori di diversi settori, allevamento, sport, turismo e tempo libero, con l’obiettivo comune di valorizzare le risorse presenti in Sicilia e rilanciare le più antiche razze autoctone siciliane. L’Asp di Catania, attraverso il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria, ha assicurato tutti i controlli e gli interventi necessari per garantire la salute e il benessere degli animali.
Sono interessate le Unità Operative di Sanità Animale, Igiene degli alimenti di origine animale, Igiene degli allevamenti e Igiene urbana veterinaria. Le attività sanitarie ha previsto il rilascio di un nulla osta relativamente a:
Durante tutte le giornate della manifestazione il Servizio veterinario aziendale ha garantito, inoltre, la prima accoglienza dei circa 300 equidi previsti. Queste attività sono necessarie per effettuare le verifiche documentali previste dalla normativa e garantire il rispetto del benessere animale durante il trasporto.
I medici veterinari, per tutte le attività di vigilanza, sono stati affiancati dai tecnici della prevenzione.
“Per noi Ambelia rappresenta un buon esempio di “One Health” – spiega Emanuele Farruggia, direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria -, ossia un modello sanitario basato su un approccio integrato e unificante che mira ad equilibrare e ottimizzare in modo sostenibile la salute di persone, animali ed ecosistemi, nonché un laboratorio di integrazione di nuove competenze in quanto centro di riferimento per la realizzazione di Interventi Assistiti con gli animali a valenza terapeutica, riabilitativa, educativa e ludico-ricreativa”.
Grazie al Protocollo d’intesa sottoscritto nei giorni scorsi fra Asp di Catania e l’Istituto incremento ippico per la Sicilia, la sede di Ambelia ha ottenuto il riconoscimento quale struttura autorizzata ad erogare interventi assistiti con il cavallo e con l’asino.
Si tratta di interventi, noti anche come pet therapy, realizzati insieme ad animali domestici (cavallo, asino, cane, gatto e coniglio), adeguatamente preparati.
Oggi il termine più appropriato e più ampio per indicare questo tipo di interventi è appunto Interventi Assistiti con gli Animali (IAA), perché non solamente riferito a percorsi terapeutici, ma suddivisi, in base agli obiettivi da raggiungere e alla tipologia di utenza, in attività di tipo socio-educativo, ludico o più strettamente terapeutico.
I risultati di recenti studi scientifici indicano chiaramente come l’interazione con un animale favorisca i rapporti inter-personali, stimolando ilarità e giocosità e offrendo occasioni di interazione. L’animale può svolgere la funzione di ammortizzatore in particolari condizioni di stress e di conflittualità e può rappresentare un valido aiuto per pazienti con problemi di comportamento sociale e di comunicazione, specie se bambini o anziani, ma anche per chi soffre di alcune forme di disabilità e di ritardo mentale e per pazienti psichiatrici.
“Gli interventi assistiti con il cavallo – spiega Mirella Basile, medico veterinario esperto in IAA e referente Aziendale per dette attività – hanno effetti benefici sia a livello motorio che cognitivo e suggeriscono che il cavallo acquisisce una valenza emotiva positiva in grado di migliorare l’autostima e le capacità comunicative del paziente/utente. Questo è possibile non solo in termini di coordinazione fisica tra l’animale e l’uomo, ma anche grazie al reciproco coinvolgimento emotivo che risulta essenziale alla buona riuscita della seduta”.
Il cavallo è un ottimo mediatore terapeutico. Inoltre il continuo spostamento del baricentro del cavaliere sollecita l’attivazione di strategie di equilibrio per adeguare la postura. Inoltre il cavallo, fornisce diverse stimolazioni sensoriali e propriocettive. Sul piano psichico il grande mammifero inoltre, favorisce la relazione, di cui anzi costituisce un formidabile “mediatore” e fornisce un’ottima spinta motivazionale ad eseguire esercizi riabilitativi, altrimenti noiosi e compiuti senza interesse.