PALERMO – Il mercato cinese potrebbe aprire un nuovo canale di esportazione del Made in Italy. Questo è l’auspicio di Confimprese, che venerdì mattina, a Milano, ha firmato un accordo con China International Import Expo in occasione della conferenza stampa di presentazione della settima edizione del Ciie. L’expo si terrà a Shangai dal 5 al 10 novembre e da quest’anno potrebbero essere presenti anche micro, piccole e medie aziende italiane tra le quali anche aziende siciliane che in Cina risultano apprezzate, soprattutto per l’agroalimentare.
Il mercato cinese per l’export italiano vanta numeri di tutto rispetto e nel 2022 ha raggiunto un valore di 16,4 miliardi di euro. Le esportazioni italiane in Cina sono costituite principalmente da macchinari, prodotti tessili e abbigliamento, sostanze e prodotti chimici, mezzi di trasporto, prodotti farmaceutici. In rapporto ai 57,5 miliardi di euro di importazioni cinesi in Italia dello stesso anno dal gigante della produzione industriale, l’Italia risulta avere un ottimo ascendente sulla Cina. La Sicilia però al momento si limita ad esportare verso la Cina le proprie arance rosse.
Il volume di interscambio di 73,9 miliardi di euro tra Italia e Cina (dato 2022, ndr), è anche il risultato di un Business Forum inaugurato nel giugno 2014. Con questa piattaforma d’interazione, gli imprenditori italiani e cinesi hanno a disposizione un foro permanente che si affianca al dialogo intergovernativo. Un sistema di facilitazione per scambi d’informazioni, conoscenze, proposte industriali e d’investimento, infine anche la possibilità di avviare partnership strategiche, anche in mercati terzi.
Adesso, a questo già concreto volume d’affari, Confimprese prova ad aggiungere una linea di esportazione per prodotti della micro, piccola e media impresa mediante quel CIIE che nel 2019 è stato proposto e annunciato personalmente dal presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping con l’obiettivo di aprire il mercato interno cinese alle società straniere e di aumentare il consumo interno. Le imprese siciliane possono ora rivolgersi agli uffici di Confimprese Sicilia, costola di Confimprese Italia nell’Isola, per approdare in Cina con i propri prodotti grazie alle agevolazioni dell’accordo di cooperazione. Logistica, accoglienza, la traduzione e la selezione di potenziali partner sarebbe a carico cinese.
“Sono molto soddisfatto perché ritengo sia foriero di nuove occasioni di crescita anche per le imprese siciliane”, afferma Giovanni Felice, presidente di Confimprese Sicilia e vicario nazionale, dopo la firma cui ha presenziato venerdì a Milano. “L’obiettivo – spiega Felice – è quello di fornire alle aziende italiane e siciliane che vogliono avere rapporti con la Cina una serie di servizi aggiuntivi e punti di riferimento certi, in maniera da rendere facile la partecipazione alla fiera, ma anche e soprattutto favorire gli scambi commerciali e turistici tra il nostro territorio e il territorio cinese”.
Adesso la palla passa agli imprenditori che possono vedere un mercato per le proprie potenzialità. Al nostro quotidiano, il presidente di Confimprese Sicilia ha chiarito che per la Cina potrebbero essere molto appetibili “l’agroalimentare ma anche il turismo, che potrebbe avere all’expo di Shangai un proprio stand”. Nel frattempo Confimprese Sicilia cercherà “di coinvolgere la Regione – spiega al QdS Giovanni Felice – con l’Assessorato Attività produttive per un ragionamento di cooperazione che possa davvero permettere a qualche nostra azienda di sbarcare in Cina”.