Economia

Via libera dall’Ue, dal 2024 obbigatorio il caricabatteria unico

Approvata in via definitiva dal Consiglio europeo la direttiva sul caricatore unico: l’accessorio nel 2024 sarà obbligatorio per telefonini, tablet. Si potrà utilizzare anche per e-reader, videocamere digitali, cuffie e altri device venduti all’interno dell’Unione europera e avere una porta Usb-C.

Dalla primavera 2026 l’obbligo si estenderà ai computer portatili

L’introduzione del caricatore unico permetterà di evitare di dover prendere un nuovo accessori ogni volta che si acquista un apparecchio nuovo. Dalla primavera 2026, l’obbligo si estenderà ai computer portatili. La direttiva, oltre a risparmiare seccature ai consumatori, ridurrà la quantità di spazzatura elettronica prodotta nell’Ue. Per i laptop, l’obbligo di avere una porta Usb-C scatterà 40 mesi dopo l’entrata in vigore della normativa. 

Sima: “Ogni anno in Ue 51mila tonnellate di rifiuti elettronici”

La Società italiana di medicina ambientale (Sima) accoglie con favore la decisione definitiva del Parlamento Europeo sul caricabatterie unico, che prevede che entro la fine del 2024, tutti i telefoni cellulari, i tablet e le fotocamere nell’Ue dovranno essere dotati di una porta di ricarica Usb-C. “I rifiuti elettronici sono la categoria di rifiuti che cresce più velocemente nell’Ue e ogni anno in Europa vengono prodotte circa 51mila tonnellate di rifiuti elettronici, 44,7 milioni di tonnellate nel mondo, con un impatto negativo sull’ambiente considerato che i dispositivi elettronici ed elettrici gettati contengono materiali potenzialmente nocivi che generano inquinamento e aumentano i rischi per le persone addette allo smaltimento”, spiega il presidente Alessandro Miani.

In Italia ogni cittadino produce oltre 16 kg di rifiuti elettronici all’anno

In Italia si stima che ogni cittadino produca circa 16,6 kg di rifiuti elettronici all’anno, ma raramente si esegue un corretto smaltimento di tali prodotti: nel nostro Paese solo il 32,1% dei rifiuti elettronici viene riciclato, contro una media Ue di circa il 40%.