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Villarosa fa i conti con Loste e la street art invade il paese

VILLAROSA (EN) – La street art dell’artista nisseno Mirko Cavallotto, in arte Loste, è approdata nel cuore della Sicilia. Il sindaco Giuseppe Fasciana, l’assessore allo Spettacolo Aldo Gruttarda, quello ai Servizi sociali Stefania Cantella e il titolare della delega al Verde pubblico Carmine Lavalle, insieme all’associazione culturale Bedda Radio hanno deciso di abbellire il paese con l’apporto di tre nuove opere focalizzate sui temi di inclusività, integrazione e diversità.

Le tre opere di street art si trovano tra Villarosa e la frazione Villapriolo e ognuna di esse ha un messaggio ben preciso e chiaro. La prima opera si trova sulla facciata della scuola media Vincenzo De Simone e ha come tema principale la diversità. L’opera raffigura una bambina accanto a un gatto, entrambi hanno occhi di colore diverso a rappresentare sia l’accettazione della diversità ma anche il rapporto tra uomo e natura. La seconda opera di Loste è stata realizzata sul muro della Delegazione comunale di Villapriolo e raffigura tre uomini intenti a giocare a carte. Essa vuole rappresentare il forte legame del paese coi suoi anziani, spesso intenti nel gioco delle carte siciliane e punto fermo dell’ecosistema comunale. L’ultima opera, infine, è stata realizzata nel parco-giochi dell’asilo comunale del paese e rappresenta una bambina con le braccia alzate e le mani in segno di pace. Questo murale rappresenta così il diritto di ogni bambino al gioco e a una vita in cui sia possibile trascorrere del tempo in spensieratezza e divertirsi.

La scelta dell’artista non è affatto secondaria: Mirko Cavallotto è uno street artist di fama internazionale e rappresenta una firma d’eccellenza nel panorama artistico mondiale. Loste, infatti, conta numerosissime opere in Italia, Europa e Sud America, e rappresenta un’eccellenza siciliana della street art.

“Se si insegnasse la bellezza alla gente – ha dichiarato Loste raccontando le sue opere – la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, e ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare debba essere così da sempre e per sempre”.

“È per questo – ha concluso – che bisognerebbe educare la gente alla bellezza. In uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione, ma deve essere sempre viva la curiosità”.

Villarosa, anche in un periodo così complicato a causa della pandemia e delle incertezze da essa generate, investe sull’arte e sulla bellezza, con la volontà ferma di puntare su valori positivi per un domani migliore e nel segno della bellezza.

Fabrizio Giuffrida