Domenico Dolce, stilista siciliano del celebre marchio di moda Dolce&Gabbana, negli scorsi giorni durante una visita alla sua cittadina d’origine, Polizzi Generosa, ha usato parole dispregiative contro i giovani del luogo e per i giovani siciliani in generale.
A riportare le dichiarazioni dello stilista è il quotidiano La Repubblica, in occasione dell’evento organizzato da Domenico Dolce per il i suoi 65 anni compiuti. In particolare, l’evento organizzato consisteva in una mostra fotografica targata Fondazione P.G. 5 Cuori, fondata da lui stesso.
Domenico Dolce, ideatore del marchio Dolce&Gabbana, si è aperto in una sorta di sfogo contro la “nuova generazione”, attaccata molto spesso ed etichettata come insieme di “fannulloni, perdigiorno” e chi più ne ha più ne metta.
Ecco parte del suo discorso riportato da Repubblica: “Le generazioni di oggi non hanno una dignità. Mi dicono che non faccio niente per loro, ma io a 18 anni ho preso una valigia di cartone e sono andato a Milano. Fate noccioline, il fagiolo badda, ricamate, come si può pretendere il progresso se nessuno fa nulla?” E poi ha aggiunto che stanno tutto il tempo su Facebook. A dirla tutta quest’ultimo dettaglio pare un buco nell’acqua perché ormai quale giovane utilizza ancora Facebook. Rimane il dubbio. Comunque, queste parole, diventate scontate e pronunciate spesso dai “boomer”, non sono andate giù al deputato dell’Ars Vincenzo Figuccia che ha risposto in modo severo.
Vincenzo Figuccia, palermitano, deputato all’Assemblea Regionale Siciliana con il gruppo politico della Lega di Matteo Salvini ha detto la sua in risposta all’aspra critica verso “le generazioni di oggi”, come definite dallo stilista di Dolce&Gabbana.
“Caro Domenico Dolce, figlio fortunato della nostra bellissima terra, francamente ho trovato di cattivo gusto le parole che hai speso nei confronti dei giovani siciliani da te definiti: ‘sfaticati senza dignità e senza voglia di lavorare’ – scrive in una nota Figuccia -. Conversando giornalmente con i giovani provenienti da ogni angolo della Sicilia, posso dirti invece che la maggior parte di loro hanno le idee chiare e sanno cosa vogliono, risultano spesso più intuitivi e creativi degli adulti talvolta resi più cinici e scoraggiati dalla vita. Questo credo sia normale e penso sia un ulteriore merito in una terra che li sottopone a mille difficoltà e disagi, dove non sempre è una scelta decidere se andare via o rimanere”.
“Chi è cresciuto al Sud conosce la privazione, la fatica, l’arte si inventare e adattarsi e non sempre questo è un esercizio divertente. Colpevolizzare i ragazzi dall’alto della tua posizione di privilegio, non ti rende onore e di sicuro non serve a cambiare lo stato attuale delle cose, in un mondo sempre più più arido di umanità, dove, chi come Te dopo aver trovato fortuna lontano da casa, sembra aver cancellato e dimenticato le proprie origini. Ci sono tanti giovani che ogni giorno faticano, inseguono i loro sogni e lavorano duro, con intelligenza e creatività, malgrado i luoghi comuni, i facili giudici e le stupide generalizzazioni esternate con un senso superiorità di cui francamente avremmo fatto a meno.
io prima da padre e poi da uomo delle istituzioni, mi limiterei a dirti che sento il dovere di appoggiarli e stare dalla loro parte”.
“Ma da Siciliano a Siciliano mi spingo a dirti che l’hai proprio ‘scafazzata’. A Milano forse potrai atteggiarTi per queste frasi offensive che hai voluto lanciare ai nostri giovani, ma qui ai tuoi conterranei sei apparso veramente per quello che sei ‘un pirocchiu arrinisciutu’. Con l’auspicio che in futuro possa mettere a freno il Tuo narcisismo e la Tua arroganza, ti invito, la prossima volta, ad accendere il cervello prima di aprire bocca. Mi chiedo se Tu stia riflettendo sulle parole pronunciate. E se Tu abbia compreso che è il caso di chiedere scusa per le frasi, visto che sono apparse davvero inappropriate e lesive nei confronti di tutti i giovani e di tutti i Siciliani” conclude la lettera aperta indirizzata a Domenico Dolce da Vincenzo Figuccia.