Agricoltura

Vino, 140 mila euro per l’Enoteca regionale Sicilia occidentale

In partenza il progetto triennale di attività per l’avviamento e la gestione dell’Enoteca regionale della Sicilia occidentale che avrà sede nel Castello dei Conti di Modica ad Alcamo.

La somma stanziata dall’Assessorato regionale all’Agricoltura, per le attività da svolgervi, ammonta a 140 mila euro da ripartire nelle tre annualità 2021, 2022 e 2023.

“Dal governo Musumeci – ha sottolineato l’assessore Toni Scilla – arriva un’altra azione concreta a supporto del settore vitivinicolo, che consideriamo determinante per la ripresa economica della Sicilia”.

Sul tema è intervenuto Ettore Pottino, presidente regionale di Confagricoltura. “Il progetto è senz’altro positivo perché il vino vive di divulgazione e di conoscenza. – ha affermato – Si tratta del secondo polo nella Sicilia occidentale in una città come Alcamo che ha una sua storia legata al vino. Occorre comunque capire quali sono i programmi del piano triennale perché 140 mila euro (quasi 45 mila euro l’anno) vanno bene come punto d’incontro turistico e per illustrare ai visitatori le risorse del territorio ma una promozione e divulgazione diventano attività più impegnative e questa somma potrebbe non bastare. Comunque, vedremo in futuro quali saranno i frutti”.

Confagricoltura cosa proporrebbe per rilanciare il settore?                                        

“Per  il comparto occorre una politica attenta con misure che riguardino anche l’Ocm vino ma devo dire che la Regione in questo senso si sta muovendo bene da anni perché ha compreso come il vino costituisca un elemento trainante per l’intera economia siciliana, quindi l’attenzione è abbastanza focalizzata sul comparto che si trova, infatti, al centro di investimenti e iniziative. Dunque, si è scelto il giusto indirizzo, va bene così”.

Voi pensate di avviare qualche iniziativa nel futuro?                                       

“Noi rappresentiamo le nostre aziende vinicole che sono già autonomamente organizzate in Assovini e sono già impegnate in questo senso. Le scelte strategiche vengono poi concordate nell’apposito tavolo di concertazione con l’Assessorato attorno al quale siamo sempre presenti insieme alle altre realtà e organizzazioni professionali”.

Secondo lei il settore enologico ha risentito in modo particolare della pandemia?

“La chiusura dell’horeca, ovvero di ristoranti e alberghi, ha creato enormi disagi anche nel mercato internazionale. Tutta una serie di inconvenienti hanno portato ad una diminuzione del fatturato anche se sono invece aumentati i consumi nelle famiglie. Però l’horeca è un importantissimo veicolo di distribuzione e soprattutto di valorizzazione del prodotto vino, dunque i danni sono stati ingenti”.

Roberto Pelos