Anche la Sicilia si mobilita per affrontare il tema della violenza contro le donne che, considerando anche quanto avvenuto recentemente alla giovane Giulia Cecchettin, uccisa per mano dell’uomo che diceva di amarla, diventa sempre più terribilmente attuale. Il 31,5% delle donne ha subito nel corso della propria vita qualche forma di violenza fisica o sessuale. È solo uno dei dati drammatici che emergono guardando ai fatti di cronaca raccontati ogni giorno.
In Italia i pronto soccorso sono un punto di riferimento per le vittime di violenze. Lo scorso anno sono stati quasi 15mila gli accessi (14.448) di donne assistite per queste ragioni. Il 77% delle strutture utilizza protocolli di assistenza ad hoc mentre l’83% assicura procedure diversificate e modalità di dimissioni protette nel caso in cui ci sia una valutazione di rischio alto per la vittima. Il Ministero della Salute ha realizzato un’indagine proprio in occasione della prossima Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, in programma il 25 novembre. La ricerca è frutto di un questionario: l’80% delle strutture (497 Pronto soccorso sui 618 attesi) ha risposto e approfondito diverse aree: accesso al Pronto soccorso, trattamento diagnostico terapeutico, dimissione, rete territoriale per la presa in carico e formazione degli operatori. Nel 79% delle strutture è presente il referente del percorso dedicato alle donne vittime di violenze. Il 59% ha una équipe multidisciplinare specifica per il percorso. Nel 79% dei Pronto soccorso sono presenti attività e percorsi di formazione e aggiornamento sulla violenza per gli operatori sanitari. Nel 98% delle strutture la donna è informata della presenza sul territorio dei centri antiviolenza e nel 99,6% è garantita una puntuale informazione sulla possibilità di sporgere querela pure con il contatto diretto alle forze dell’ordine. Il 79% dei Pronto soccorso ha mediatrici linguistico-culturali per via telefonica, solo nel 44% delle strutture avviene vis à vis in pronto soccorso. Il 94% delle strutture garantisce, in presenza di figli minori, la possibilità che possano restare con la mamma e che siano coinvolti nel suo medesimo percorso. Nel 62% delle strutture è presente un sistema per l’accompagnamento delle donne e degli eventuali figli a una struttura protetta esterna. Solamente il 28% delle strutture che risposto al questionario dichiara una presa in carico sociale attiva H24 e il 39% prevede figure di supporto per le donne con disabilità.
È stata organizzata una conferenza stampa di presentazione de “La Sicilia per le donne” al palazzo reale di Palermo. Alle ore 16 nel capoluogo siculo l’incontro con tante testimonianze. Il 25 novembre, però, è ricco di eventi in programma su tutta l’isola, sia nelle grandi realtà ma soprattutto nelle più piccole, per diffondere il verbo e i sani valori che devono perseguire tutti i cittadini. Sabato al Castello Ursino di Catania alle ore 10 ci sarà una manifestazione moderata dalla giornalista Licia Raimondi che gestirà un talk in cui parteciperanno diverse personalità.
Sabato un corteo si muoverà per le vie del centro storico di Siracusa partendo dall’area umbertina del Foro Siracusano/Villini alle 10 fino all’arrivo fissato in piazza Duomo. Parteciperanno all’iniziativa, chiamata “ControViolenza…Io Ci Sono”, associazioni, ordini professionali, scuole e cittadini. La manifestazione è stata promossa dalla giornalista Mascia Quadarella e da Samanta Ponzio, presidente dell’associazione “WonderS@mmy Ets”- grazie al supporto del Comune di Siracusa e delle forze. I partecipanti indosseranno maglie rosse o arancioni (come il sangue dei delitti commessi e arancio quale simbolo della rinascita futura).
A Ragusa ci sarà una manifestazione provinciale unificata denominata “Ti rissi no”. Si tratta di un corteo che partirà alle ore 10 dalla città iblea.
Un altro evento avverrà a Trapani. “Un altro domani” si terrà il 25 novembre nella Sala Perrera di via Libera 12 ed è organizzato dal Distretto Socio Sanitario D50 (Trapani, Erice, Valderice, Buseto Palizzolo, San Vito Lo Capo, Custonaci, Favignana, Paceco e Misiliscemi) in collaborazione con l’Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna di Trapani, con il patrocinio della Città di Trapani e la Lega Navale Sezione di Trapani. Nella prima parte della manifestazione si vedrà il docufilm “Un altro domani” di Silvio Soldini e Cristiana Mainardi. Si parlerà delle origini della violenza sulle donne e delle sue diverse manifestazioni nonché di prevenzione. In seguito ci sarà una tavola rotonda con esperti, operatori, attivisti e testimonial.
L’Associazione Il Solco insieme al Vespa Club e il patrocinio del Comune di Enna hanno organizzato un momento di riflessione davanti la panchina rossa sita al Belvedere Marconi dedicata alla concittadina “Vanessa Scialfa”. Alle ore 10 è indetto il momento che proseguirà con vari interventi.
Alle 17:30 al Palacongressi di Agrigento si terrà la manifestazione “Voglio Esserci Anch’io”, promossa dal Centro antiviolenza e antistalking Telefono aiuto della città agrigentina. Sono previsti spettacoli artistici e dialoghi sul tema.
Il Liceo “Ruggero Settimo” di Caltanissetta ha organizzato tre giorni di eventi a ridosso del 25 novembre per sensibilizzare l’opinione pubblica.
Una manifestazione a Largo Seggiola contro la violenza sulle donne. L’incontro, promosso da Nonunadimeno, si svolgerà alle 15 a Messina e a Roma (al Circo Massimo alle 14:30). “Anche questo 25 novembre con più rabbia che mai e per l’ottavo anno consecutivo, Non Una di Meno chiama la marea in piazza – scrivono dal movimento -. La rabbia sale contro la violenza che evidentemente non è un fenomeno emergenziale, ma strutturale e in continuo aumento, e che conosciamo bene in quanto donne, persone non binarie e LGBTQIAPK, con disabilità, persone razzializzate, migranti e seconde generazioni, sex workers e detenutə, che la vivono quotidianamente in tutti gli ambiti delle proprie vite. Dall’inizio dell’anno sono stati registrati più di 100 casi di femminicidi e transcidi, a cui si aggiungono, di quelli noti, almeno 12 tentati femminicidi, ed anche le aggressioni omolesbobitransfobiche e razziste sono purtroppo numerose – proseguono -. Oltre alla violenza domestica, negli ultimi mesi si sono susseguiti diversi casi di violenze sessuali che hanno richiamato l’attenzione dei media. Sono state narrate con toni e linguaggi che spettacolarizzano e colpevolizzano costantemente chi la violenza la subisce, alimentando stigma e delegittimazione, spiano il privato delle persone coinvolte, cercano colpe e ragioni lontane, rendono protagonista chi la violenza la agisce giustificando e costruendo attenuanti per l’aggressore e, riducendo tutto a un fenomeno episodico e isolato”.
Zona rossa sui mezzi di Palermo e Catania. “Tutti gli autobus delle flotte avranno un posto libero listato di rosso”. Lo hanno dichiarato il presidente Amat Giuseppe Mistretta e l’amministratore di Amats Giacomo Bellavia – come segno tangibile per la celebrazione di tutte le vittime di femminicidio”.
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