Un problema socio culturale, di formazione dell’utente che ha aspettative sbagliate dalla medicina, ma anche di messaggi mediatici fuorvianti. Domani 12 marzo si celebra per la prima volta in Italia la giornata nazionale contro ogni forma di violenza verbale e fisica di cui troppo spesso sono fatti oggetto medici e operatori sanitari, fortemente voluta dal ministro Roberto Speranza.
Giacomo Caudo, presidente dell’Ordine dei medici e odontoiatri di Messina ha colto l’occasione per riunire i vertici della sanità dell’Area metropolitana per un confronto sul tema e sulle misure di contrasto da attuare.
Nel corso dell’incontro il Rettore dell’Università di Messina Salvatore Cuzzocrea ha annunciato che si sta lavorando ad un protocollo d’intesa inter-istituzionale per mettere alcuni punti fermi su un fenomeno che sembra in netta ripresa dopo una diminuzione di casi durante i due anni di pandemia.
L’Asp ha stanziato somme per investimenti per garantire sicurezza agli operatori, acquistando videocamere, porte blindate, ma il vero deterrente – ha sottolineato il Commissario straordinario Bernardo Alagna – è la formazione della persona che arriva nei presidi sanitari, serve una scommessa culturale.
Ogni volta che si colpisce un medico o un operatore sanitario si va a colpire il diritto all’assistenza, sottolinea Giacomo Caudo, si interrompe di fatto quel servizio in modo traumatico. Sarebbe più utile investire risorse dedicate alla sicurezza in cure e sanità.
Lina Bruno